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Le patatine in busta

Le patatine in busta fanno male? E’ un quesito che si pongono in molti perché si tratta di uno snack che piace a moltissime persone. E’ indubbiamente consumato principalmente da bambini e adolescenti ma non solo. Durante gli aperitivi è sempre presente e in generale sta nelle dispense di molti. Gli americani lo considerano “junk food”, che significa “cibo spazzatura”, e già questa sembra una risposta ma cerchiamo di capire se esistono basi scientifiche per affermare tutto questo. A prescindere dalle brutte sorprese da media.

Le patatine in busta fanno male, le conseguenze per la salute

La prima cosa da dire è che sono un alimento altamente calorico che può far prendere rapidamente chili qualora se ne abusi in quantità e in frequenza di consumazione. Insomma, non mangiatele tutti i giorni o cambierete presto taglia. Solo questo? No.

I medici sono concordi sul mettere in guardia i loro pazienti:

Le patatine in busta fanno male perché sono fortemente sconsigliate per chi soffre di colesterolo o diabete in quanto si tratta di un cibo fritto e dunque ricco di grassi. C’è però un altro fattore che preoccupa fortemente gli esperti di settore: questo alimento infatti contiene altissimi livelli di acrilammide.

Il discorso, quindi, da una parte, è quello più generico legato al fritto e non va sottovalutato. Si è scoperto che un certo consumo di esso è in grado di dare una sferzata al metabolismo ma si ricorda anche che le eccessive quantità di olio possono intasare le vene con tutte le evidenti pericolose conseguenze. Dall’alta parte, il discorso entra nello specifico dell’acrilammide.

Acrilammide, cos’è e quali rischi comporta

Stiamo parlando di una sostanza fortemente tossica che si crea durante le cotture a temperature molte elevate come:

  • frittura
  • cottura alla griglia
  • cottura in forno.

L’acrilammide, insieme al glutine di cui le patatine in busta sono ricche, può causare:

  • degenerazioni del DNA
  • problemi al sistema nervoso
  • formazioni tumorali

Va da sé che delle semplicissime e indubbiamente saporite patatine in busta potrebbero avere serie e pericolose ripercussioni per il nostro corpo.

Le patatine in busta fanno male, i consigli

Per un lungo periodo si è totalmente sconsigliato l’uso di patatine fritte. Poi una parte della comunità scientifica ha deciso di confrontarsi con la Sociologia riconoscendo l’importanza sociale di questo alimento (feste, aperitivi, rinfreschi) e l’impossibilità di escluderlo del tutto dalle vite. La soluzione per evitare le patatine in busta che fanno male c’è:

Preparatevi a casa tale prodotto qualora se ne abbiate voglia.

In caso ne abbiate abusato, ecco alcuni modi per ripulirvi.

Cibi per depurare il fegato

Per scoprire come depurare il fegato ecco “la lista della spesa” che dovete avere al supermercato:

Aglio

Piccole quantità di aglio sono in grado di attivare quegli enzimi che a livello del fegato aiutano il corpo a liberarsi delle tossine. L’aglio presenta inoltre elevati quantitativi di selenio e allicina, due sostanze naturali che contribuiscono alla depurazione del fegato.

Pompelmo

Ricco sia di vitamina C che di antiossidanti, il pompelmo è in grado di migliorare i naturali processi di depurazione del fegato. Un bicchiere di succo di pompelmo appena spremuto contribuisce ad incrementare la produzione di enzimi che favoriscono la disintossicazione del fegato e l’eliminazione delle tossine.

Barbabietole e carote

Entrambe estremamente ricche di flavonoidi e di betacarotene, le barbabietole e le carote aiutano a migliorare e a stimolare globalmente tutte le funzioni dell’organismo che contribuiscono alla depurazione del fegato.

Te’ verde

Il tè verde rappresenta una delle bevande amiche del fegato, in quanto ricco di antiossidanti e di catechina, un componente noto per la propria capacità di contribuire al funzionamento generale del fegato.

Rucola e spinaci

Rucola e spinaci, ma anche cicoria e tarassaco e l’insieme degli ortaggi a foglia verde scuro, sono ricchi di clorofilla e contribuiscono a purificare il sangue dalle tossine, neutralizzando metalli pesanti e pesticidi e svolgendo allo stesso tempo un’azione di tipo protettivo nei confronti del fegato.

Avocado

L’avocado aiuta l’organismo a produrre il glutatione, un aminoacido solforato con funzione antiossidante utile per contrastare i danni provocati dai radicali liberi e necessario al fegato al dine di liberare l’organismo da pericolose tossine. Recenti studi hanno mostrato come un consumo regolare di avocado possa contribuire a migliorare la salute del fegato.

Mele

Ricche di pectina, le mele contengono i componenti chimici necessari al nostro organismo per purificarsi e favorire l’eliminazione delle tossine dal tratto digestivo. Ciò rende più semplice per il fegato occuparsi del carico di tossine durante il processo di purificazione del nostro corpo.

 

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