
Il batterio listeria nei tramezzini al salmone è stato rilevato da qualche giorno. Il problema sta diventando serio, tanto che ne abbiamo parlato ai nostri soci poco tempo fa con quest’articolo. La cronaca dice che è stato disposto il ritiro di due lotti del marchio “Allegri Sapori” che vanno riportati in negozio. Dopo i wurstel, quindi, arriva una nuova allerta su cibi che potrebbero causare listeriosi. Come limitare i rischi e quali sono i sintomi è bene saperlo. Come sempre, l’informazione è una delle difese più importanti per la salute.
Il batterio listeria nei tramezzini al salmone, la cronaca
I principali giornali online così spiegano questo risvolto clamoroso della vicenda:
Dopo i wurstel, il cui consumo crudo ha causato casi di listeriosi, e potrebbe essere la causa di morte di un anziano ad Alessandria, arriva ora una nuova allerta riguardo a confezioni di tramezzini al salmone e maionese del marchio “Allegri Sapori”. L’azienda ha infatti disposto il richiamo dal mercato dei lotti del prodotto n. 22952 1 e n. 22952 2, segnalando di aver trovato la presenza di Listeria monocytogenes. Da qui la raccomandazione ai consumatori di non consumare il prodotto, di riportarlo al punto vendita per rimborso o sostituzione entro il 10/10/2022. Negli ultimi mesi sono quattro i decessi che sembrano essere collegati alla listeriosi e almeno 66 le persone finite in ospedale intossicate dal batterio.
Questi ultimi alert del Ministero della Salute non fanno che confermare che la listeriosi torna a far paura.
Gli alimenti a rischio
Non tutti sanno che la listeria monocytogenes, il batterio responsabile della listeriosi, è presente in natura:
- in acqua
- nelle piante
- nei bovini
- nei caprini
- negli ovini
Il modo preciso in cui avviene l’infezione da listeriosi non è ancora chiaro: il batterio può penetrare nell’organismo per inalazione, o per ingestione di cibo contaminato. C’è da considerare, comunque, che la listeria tende ia proliferare negli alimenti, soprattutto quelli freschi ma allo stesso tempo può sopravvivere sulle superfici con cui vengono a contatto gli alimenti contaminati come ad esempio contenitori, taglieri, posate. Latte, verdura, formaggi molli, carni o pesce poco cotti, insaccati poco stagionati sono gli alimenti più a rischio.
Il batterio listeria nei tramezzini al salmone, la scoperta
Gli immunologi hanno scoperto che ol batterio tollera gli ambienti salati e le basse temperature e per questo può sopravvivere anche in frigorifero, a temperature di 2° e 4°. La refrigerazione a cui vengono conservati gli alimenti non ne distrugge la moltiplicazione e neanche l’essiccamento. Quando muore il batterio? Quando avviene la cottura dell’alimento a 72° per almeno 15 secondi.
Ecco il vademecum per evitare i rischi da contagio da listeriosi:
- rispettare la data di scadenza
- mantenere una temperatura del frigorifero inferiore ai 5°
- tenere separati i cibi crudi (le carni e le verdure) da quelli cotti o pronti da consumare, conservati in contenitori separati
- lavare le verdure da consumare crude molto bene
- non lasciare i cibi deperibili a temperatura ambiente e rispettare la temperatura di conservazione riportata in etichetta
- cuocere i cibi in modo appropriato
- non preparare con troppo anticipo gli alimenti da consumarsi previa cottura (in caso contrario conservarli in frigo e riscaldarli prima del consumo)
- evitare di far mangiare carne e pesce crudo a bambini piccoli
- lavarsi molto bene le mani quando si maneggiano cibi
Soggetti a rischio e sintomi
Chi colpisce la listeriosi? E’ difficile che attacchi adulti e bambini sani ma può accadere. Più a rischio, invece, son:
- le donne in gravidanza
- gli immunodepressi
- i soggetti fragili.
I sintomi della listeriosi variano in base alla dose di batterio con cui si è avuto contatto e dallo stato di salute del soggetto:
Si va da forme simil-influenzali o gastroenteriche, accompagnate a volte da febbre elevata fino, nei soggetti a rischio, a forme setticemiche, meningiti o aborto. Nei casi più gravi si arriva alla morte.