
Noi di Cassa Mutua Lazio siamo nella sanità da 70 anni e sappiamo bene che una buona prevenzione incide sensibilmente sul benessere. E’ la base del ragionamento che sta dietro a queste misure restrittive che vigono in queste ore in Italia. Se seguite le indicazioni, ridurrete le possibilità di contagio del Coronavirus. Ma questa informazione la dovete completare al meglio spingendo anche l’attenzione sui temi caldi. Si muore? In quale percentuale? Secondo quale profilo sanitario? Ecco alcune interessanti risposte che vi daranno modo di avere l’identikit delle vittime del Coronavirus.
I numeri del Coronavirus
L’emergenza Coronavirus in Italia è in forte espansione. Ormai non esistono regioni non contaminate. Grazie ai numeri si può figurare meglio la situazione:
- 4mila casi di contagio:
- 414 i guariti;
- 148 i decessi.
E quest’ultima cifra è al centro dell’attenzione nazionale. Chi è più a rischio morte da Coronavirus? Ecco la risposta.
Il profilo delle vittime da Coronavirus
Le vittime del Coronavirus sono delineate da una fonte autorevole, l’Istituto Superiore di sanità – ISS. Su 105 casi studiati:
- 73 deceduti in Lombardia;
- 21 in Emilia Romagna;
- 7 in Veneto;
- 3 nelle Marche.
Numeri interessanti che geolocalizzano il problema ma non rendono ancora chiaro quali siano le persone più esposte al rischio di contrarre in forme molto gravi CoVid-2019, che è la malattia causata dal Coronavirus. Ecco una maggiore chiarezza.
L’età
L’età media dei pazienti deceduti è 81 anni. Ci sono 20 anni di differenza tra l’età media dei deceduti e quella dei pazienti positivi al virus. Altri numeri (il 42.2%) si è avuta nella fascia di età tra 80 e 89 anni. Non solo:
- il 32.4% dei decessi erano tra 70 e 79;
- l’8.4% erano tra 60 e 69;
- il 2.8% tra 50 e 59 e il 14.1% sopra i 90 anni.
Le donne decedute dopo aver contratto il virus hanno un’età più alta degli uomini. L’età media per le donne è 83.4, l’età mediana per gli uomini è 79.9.
Il sesso
I pazienti deceduti dopo esser risultati positivi al Coronavirus sono in maggioranza uomini. Il gentil sesso è meno probabile tra le vittime del Coronavirus.
Le patologie preesistenti
Chi cerca di calmare la psicosi generale, senza per questo abbassare il giusto livello di attenzione sul tema, ricorda che i decessi da Coronavirus sono spesso legati a malattie già esistenti. In più di due terzi dei casi i morti con il Coronavirus avevano tre o più patologie preesistenti: il numero medio di patologie osservate è di 3.4. Andando più nel dettaglio:
- il 15.5% del campione non presentava patologie, o ne aveva una soltanto;
- il 18.3% ne presentava 2;
- il 67.2% ne presentava 3 o più patologie.
Inoltre l’ipertensione era presente nel 74,6% del campione, seguita dalla cardiopatia ischemica (70,4%) e dal diabete mellito (33,8%).
Questo significa che il virus è intervenuto in organismi non abbastanza forti per reagire adeguatamente ed è stato molto probabilmente una concausa del decesso.
Come proteggersi dal Coronavirus
Se si ha un’età superiore ai 65 anni è meglio restare a casa. Inoltre esistono dei comportamenti corretti di igiene personale:
- non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani sporche;
- stare lontani da chi starnutisce o tossisce;
- starnutire o tossire in un fazzoletto usa e getta e gettare subito il fazzoletto;
- mantenere una buona igiene delle superfici.
La regola numero uno per evitare contagi da Coronavirus è:
“lavarsi spesso (e bene) le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi, intrecciando le dita e frizionando palmo contro palmo”.
Se non hai acqua e sapone, puoi usare soluzioni alcoliche altrettanto efficaci. Le mascherine, infine, lasciale agli operatori sanitari che sono a stretto contatto con i pazienti malati e alle persone contagiate per proteggere quelle sane.
In caso di sospetto di Coronavirus
Prima di diventare vittime del Coronavirus, grazie al cielo, ci sono tante cose che si possono fare. Intervenite subito. Se avete dubbi di contagio, è consigliabile telefonare al proprio medico di base segnalando i sintomi. Tutti i medici di famiglia hanno a disposizione una scheda di triage telefonico da utilizzare per porre ai pazienti, sospetti di un contagio da Covid-19, domande con le quali dare una prima diagnosi.
Sarà sempre il medico di famiglia a consigliare ogni ulteriore step da seguire, compresa la possibilità di prelevare il paziente per un eventuale trasferimento in ospedale.