
Tecnologia e salute sono un connubio che sempre più sta prendendo piede e sempre più piace alla gente. Perché la tecnologia semplifica la vita di tuti sempre più e la semplificazione è un bene raro quando non si sta bene e la testa è già “presa” da altre preoccupazioni. Però, in questa bella grande novità del settore, è doveroso, soprattutto per soggetti come noi che operano da 70 anni, affrontare in modo oggettivo tutti i risvolti della questione. Un punto che emerge con quest’approccio, non a caso, è la possibile violazione di privacy delle app sulla salute.
La scoperta
L’attualità ha fatto emergere una verità importante:
Molte app legate alla salute presentano seri problemi di privacy e raccolta dati, tanto che almeno il 25% dei programmi gratuiti non rispetta quanto stabilito dai termini per la tutela dei dati personali.
Nello specifico lo dice un studio pubblicato sul British Medical Journal condotto dagli scienziati della Macquarie University, in Australia, che hanno valutato più di 20mila applicazioni per smartphone relative alla salute. Quel che è emerso è che i pazienti dovrebbero essere più informati sulle politiche legate alla protezione dei dati nelle applicazioni per la salute.
I numeri
La violazione di privacy delle app sulla salute è chiara dall’oggettività dei numeri:
Dei 2,8 milioni di app su Google Play e degli 1,96 milioni di app su Apple Store, si stima che 99.366 appartengano a categorie mediche, sanitarie e di fitness, descritte dalla classificazione mHealth. Gli sviluppatori condividono regolarmente e legalmente i dati degli utenti, ma sono state ripetutamente riscontrate divulgazioni sulla privacy inadeguate per molti software. Il gruppo di ricerca ha identificato più di 15 mila app mHealth gratuite nel Google Play Store, confrontando le politiche sulla protezione dei dati con un campione casuale di oltre ottomila applicazioni di genere diverso.
Non solo. Sempre sulla violazione di privacy delle app sulla salute, gli autori della ricerca hanno scoperto che:
- l’88% dei programmi sanitari ha facoltà di accedere e potenzialmente condividere dati personali degli utenti
- circa due terzi possono salvare i cookie
- un terzo può vedere l’indirizzo e-mail
- circa un quarto può identificare il ripetitore a cui il cellulare è connesso, consentendo la geolocalizzazione dell’utente.
Stante così i numeri, solo il 4 % delle app ha effettivamente trasmesso dati come nome e informazioni sulla posizione, ma i ricercatori affermano che l’87,5 % delle operazioni di raccolta dati e il 56 % delle trasmissioni sono state effettuate per conto di servizi di terze parti, come inserzionisti esterni o fornitori di analisi e monitoraggio.
La scelta dei canali
Quando si parla di violazione di privacy delle app sulla salute, il problema non è la comunicazione in sé ma la scelta dei canali attraverso cui effettuarla:
Il 23% di queste comunicazioni è avvenuto tramite canali non sicuri. Il 28% dei programmi considerati, inoltre, non forniva testi di politica sulla privacy e almeno il 25% delle trasmissioni violava quanto dichiarato nelle privacy policy. Tra le recensioni, questi problemi sono stati sollevati solo dall’1,3% degli utenti.
Le dichiarazioni
Volendo chiosare la questione della violazione di privacy delle app sulla salute, Muhammad Ikram, docente presso la Macquarie University dichiara le seguenti parole:
Questa analisi ha riscontrato seri problemi con la privacy e atteggiamenti incoerenti nelle app mHealth. I medici dovrebbero essere consapevoli e riportare queste informazioni ai pazienti per determinare rischi e benefici dei programmi di gestione sanitaria. E’ importante esercitare un maggiore controllo, introdurre una regolamentazione adeguata e stabilire le responsabilità da parte di app store, inserzionisti digitali e data broker per garantire che le informazioni personali degli utenti siano trattate in modo adeguato e nel rispetto delle norme sulla privacy.
E’ vero che ognuno è libero di gestire il livello di privacy della propria presenza sul web, lo dimostrano tutti i principali social, ma è anche vero che in materia c’è tanta superficialità. Sono tutti strumenti talmente innovativi per noi che ancora non abbiamo la preparazione e la sensibilità per andarci ad occupare anche di v ma è un errore a cui dobbiamo porre rimedio quanto prima.
Ecco perché noi di Cassa Mutua Lazio offriamo un servizio anche informativo ai nostri soci. Attraverso gli articoli del blog pubblicati con grande costanza e scritti col massimo della serietà giornalistica, infatti, vogliamo sollevare costantemente l’attenzione sui temi più delicati della salute e dare a tutti voi gli strumenti giusti per fare le valutazioni in grado di tutelare il proprio benessere.
Se ci sono argomenti ancora non coperti dalla nostra redazione o che comunque meritano un maggiore approfondimento, vi preghiamo di segnalarceli attraverso i canali tradizionali di comunicazione:
- sito web
- contatti telefonici