
Non sembra esserci fine a questa pandemia. Lungi da noi creare panico nelle famiglie dei nostri soci ma è oggettivo che nessuno di noi si aspettava di stare con questi numeri di contagio nel 2022. E’ impressionante, ma non dobbiamo lasciarci prendere dal panico. Anzi, il nostro dovere, semmai, è quello di informare tutti i soci con news adeguate e precise che aiutino a saperne di più su questa variante Omicron. Per avere la giusta ed equilibrata consapevolezza sulla situazione attuale.
Cos’è la variante Omicron
Secondo gli esperti:
Omicron è una variante del virus SarsCov2, un tipo di coronavirus responsabile della malattia Covid 19. Indicata prima dall’Oms con la sigla di ha B.1.1.529 è stata categorizzata come ‘Variant of Concern’ (Voc), e poi ribattezzata con il nome della lettera greca Omicron.
L’Istituto Superiore di Sanità illustra così il concetto di variante virale:
I virus, in particolare quelli a Rna come i coronavirus, evolvono costantemente attraverso mutazioni del loro genoma. Maggiore è la circolazione del virus, maggiore è il rischio di una mutazione. Mutazioni del virus Sars-CoV-2 sono state osservate in tutto il mondo fin dall’inizio della pandemia. Mentre la maggior parte delle mutazioni non ha un impatto significativo qualcuna può dare al virus alcune caratteristiche come ad esempio un vantaggio selettivo rispetto alle altre attraverso una maggiore trasmissibilità, una maggiore patogenicità con forme più severe di malattia o la possibilità di aggirare l’immunità precedentemente acquisita da un individuo o per infezione naturale o per vaccinazione.
Quanto è contagiosa la variante Omicron
Non esistono dati precisi su quanto la variante Omicron sia più trasmissibile rispetto alle altre, inclusa la Delta. E’ stato però segnalato che il numero di persone positive è cresciuto in Sud Africa, dove sta circolando da mesi questa variante, ma sono in corso studi epidemiologici per capire se la causa sia appunto la Omicron o se altri fattori possano avere influenzato la circolazione del virus.
Quanto è grave la variante Omicron
Anche su questo punto l’Iss invita alla cautela:
Non ci sono ancora evidenze che l’infezione con Omicron causi una malattia più grave rispetto alle altre varianti. E’ vero che i dati preliminari suggeriscono un tasso maggiore di ricoveri in Sud Africa, ma questo potrebbe essere dovuto all’aumento complessivo delle persone infette piuttosto che alla specifica infezione con Omicron.
Quello che lascia ben sperare è che, nel caso della variante Omicron, si è parlato di malattia blanda ma i casi iniziali di infezione riguardano studenti universitari e bambini. Questo significa che va a “prendere” fasce d’età che, ragionando su grandi numeri, sembravano meno a rischio.
L’efficacia dei vaccini sulla variante Omicron
Non esiste alcuno studio con fondamento scientifico concluso ma bisogna ricordare che l’Iss sottolinea che:
i vaccini restano indispensabili per ridurre il rischio di malattia grave e di morte, incluso quello contro la variante al momento dominante, la Delta e raccomanda di aumentare le coperture vaccinali il più rapidamente possibile, con la terza dose nelle persone per cui è raccomandata e iniziando o completando il ciclo primario per chi non l’avesse ancora fatto.
Le cure
I corticosteroidi e gli antagonisti dell’IL6 rimangono efficaci nel trattamento dei pazienti gravi. Per quanto concerne altri trattamenti, questi verranno valutati per verificare qualsiasi eventuale perdita di efficacia viste le mutazioni presenti nella variante Omicron.
I tamponi per rilevare la variante Omicron
A questo punto così risponde il Presidente Aifa, Giorgio Palù:
I normali test già in uso basati su PCR (cioè, i molecolari) sono in grado di rilevare l’infezione anche in presenza della variante Omicron. Non si può dire altrettanto dei test antigenici rapidi, almeno per il momento: sono in corso studi.
Come difendersi dalla variante Omicron
Le strategie per ridurre la diffusione del virus SARS-CoV-2, oltre alla vaccinazione, rimangono le stesse anche per questa nuova variante:
- distanziamento
- mascherine soprattutto al chiuso e in ambienti affollati
- starnutire nel gomito o nel fazzoletto
- lavare spesso le mani
- ventilare gli ambienti