
Se è ormai chiara quasi a tutti l’importanza della prevenzione nella salute, c’è ancora da lavorare sul far capire alle persone quanto incida anche nel benessere personale un corretto stile di vita che coinvolge l’alimentazione sana e il movimento del fisico. Ogni aspetto è un tassello dello stesso mosaico che esiste anche da solo ma che acquisisce senso solo se visto nel suo insieme. In questo quadro, altra pietra angolare è l’informazione che tiene aggiornati tutti noi sui passi in avanti della ricerca scientifica (e quanti ne fa!) e su come dobbiamo orientare i nostri comportamenti. Ecco alcune rilevanti novità sul tumore alla prostata.
Tumore alla prostata, cos’è
Si tratta per certo di uno dei tumori più frequenti negli uomini over 50 ma i dati relativi alla sopravvivenza sono incoraggianti. Secondo la comunità scientifica:
Il tumore alla prostata è una malattia comune nei paesi sviluppati, ma in realtà il suo tasso di mortalità è molto basso. La terapia è tanto più efficace quanto più precoce è la diagnosi, soprattutto se il tumore non si è ancora diffuso in altre parti dell’organismo (metastasi). E l’alimentazione può essere una valida alleata per contrastare i rischi di malattia.
Ecco perché i medici non si stancano mai di suggerire ai pazienti di consumare, pesce, frutta e verdura e di abbassare il consumo di carni rosse, di grassi animali o vegetali saturi e di preferire invece i grassi vegetali insaturi. Queste sono indicazioni per seguire un’alimentazione corretta che sono valide per diverse patologie come anche quelle cardiache. In questi casi ai aggiunge anche il consiglio di:
- eliminare il vizio del fumo
- controllare eventuali predisposizioni genetiche
- evitare la sedentarietà.
Tumore alla prostata: cosa mangiare per abbassare il rischio
Cosa fare per prevenire la progressione del cancro alla prostata? Seguire una dieta bilanciata così strutturata:
Gli antiossidanti presenti in diversi cibi, dal tè verde al pomodoro cotto, passando per i frutti rossi, l’uva e il melograno, possono davvero fare la differenza nella prevenzione del tumore alla prostata, aprendo un nuovo scenario anche come supporto alla terapia, riducendone la tossicità e aiutando a bloccare la progressione della malattia. All’interno di una dieta bilanciata, anche gli integratori possono avere un ruolo preventivo e protettivo nella popolazione maschile a rischio, se prescritti dall’andrologo individuando il prodotto giusto e la dose corretta, per avere la massima efficacia e il minimo di effetti collaterali.
Il parere degli esperti
Dagli esperti della Società Italiana di Andrologia (SIA), si evince questo:
Le evidenze più solide riguardano alcuni cibi che contengono sostanze ad azione antiossidante e antiproliferativa, come epigallocatechine, licopene, resveratrolo e di recente il pterostilbene, con un bilancio vantaggioso tra efficacia e sicurezza. Il tumore alla prostata, con 36.000 nuovi casi all’anno, rappresenta il cancro più frequente della popolazione maschile in Italia. È fondamentale prendere coscienza di quelli che sono i principali fattori di rischio, come avere una storia familiare di tumore della prostata, l’età avanzata e gli stili di vita, come la dieta. È dimostrato che l’assunzione di eccessive quantità di alcool, grassi saturi, derivati del latte, possono avere un ruolo nella genesi di tale neoplasia, ma la ricerca ha sempre cercato di individuare farmaci o prodotti naturali in grado di prevenire l’insorgenza di tumore della prostata, se somministrati a individui a maggior rischio o a quei pazienti che presentavano già delle lesioni precancerose.
Gli studi
Sono tanti gli studi che sottolineano il potere preventivo sul tumore alla prostata di molti composti di origine naturale. Li illustra così Davide Arcaniolo, membro della Commissione Scientifica della SIA:
Quelli maggiormente studiati sono senz’altro le epigallocatechine e il licopene, sostanze ad azione antiossidante ed antinfiammatoria, contenute in grande quantità principalmente nel tè verde e nel pomodoro. In uno studio clinico su un gruppo di soggetti ad alto rischio di tumore alla prostata si è visto che chi assumeva regolarmente epigallocatechine derivate dal tè verde vedeva ridotto del 60% il rischio di ammalarsi rispetto a chi assumeva solo una sostanza placebo. Il rischio può ridursi fin dell’80% con un’assunzione di queste sostanze per due anni consecutivi.
Lo stesso licopene, presente in grandi quantità nel pomodoro, ha un altro principio attivo largamente studiato nelle strategie di prevenzione. In una metanalisi di 42 studi con l’osservazione di quasi 700mila partecipanti, è stato dimostrato un effetto protettivo del licopene superiore alla maggior parte degli altri composti, fatta eccezione per il tè verde.
Tumore alla prostata, i benefici dell’uva
Ora che l’estate non è un sogno, va ricordata la particolare efficacia del resveratrolo, contenuto soprattutto nell’uva, come:
- azione preventiva contro il tumore della prostata
- supporto ai trattamenti anti-tumorali per l’altissimo potenziale antiossidante che agisce sia nello stato iniziale del cancro, attraverso fattori di blocco, sia nello stato più avanzato attraverso fattori di soppressione che ne frenano la progressione.
Indicazione preziosa che va data, però, con una precisazione importante:
Bisogna prestare la massima attenzione ai supplementi, che devono essere prescritti dallo specialista per individuare il tipo di prodotto giusto per ciascun paziente, con le giuste modalità di utilizzo, in modo che la dose corretta non sia troppa bassa e quindi inefficace ma neppure troppo alta e quindi a rischio di effetti collaterali.