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Tumore al seno in Italia

Il tumore al seno è un problema importante con cui confrontarsi seriamente. I suoi numeri indicano una situazione in fase di miglioramento ma comunque non da prendere sotto gamba e impongono ogni possibile sforzo per spingere le donne ad una corretta e costante prevenzione. In più arrivano novità dalla tecnologia che fanno ancor di più ben sperare per un tasso di mortalità sempre più basso.

Vediamo di cosa si tratta.

I dati del tumore al seno

Considerata l’intera popolazione italiana, quello della mammella si conferma tra i cinque tumori più frequenti, insieme a quelli del:

  • colon-retto;
  • polmone;
  • prostata;
  • vescica.

Tra le donne, per ovvie ragioni, il tumore al seno è di gran lunga il più diffuso: in Italia vivono circa 800 mila donne che hanno oppure hanno avuto un tumore di questo tipo, cioè circa il 44% di tutte le donne che convivono con una pregressa diagnosi di tumore.

I numeri del tumore al seno dicono che il rischio di ammalarsi aumenta con l’età:

  • si ammala 1 donna su 40 tra coloro che hanno meno di 49 anni;
  • 1su 20 tra i 50 e i 69 anni;
  • 1 su 25 tra i 70 e gli 84 anni.

La curva di incidenza cresce esponenzialmente fino alla menopausa (stimata intorno ai 50-55 anni), quindi rallenta per poi riprendere a salire dopo i 60 anni. Il lieve aumento dell’incidenza (+0.3%) è da considerarsi una buona notizia poiché riguarda soprattutto donne fuori fascia screening e nelle aree del Centro Nord per l’estensione dei programmi di screening e della popolazione target (da 50-69 anni a 45-74 anni): vengono individuati in fase iniziale e con alte probabilità di guarigione molti tumori che, senza lo screening, sarebbero stati scoperti in stadio avanzato. Il tasso più elevato si registra in Friuli-Venezia Giulia (204 casi per 100mila abitanti) mentre il più basso in Calabria (124 casi per 100mila abitanti). Per quanto riguarda la sopravvivenza, a 5 anni dalla diagnosi è pari all’87% (superiore alla media dell’Unione Europea) e piuttosto omogeneo tra le diverse fasce di età: è pari al 91% nelle donne giovani (15-44 anni), 92% tra le 45-54enni, 91% tra le 55-64enni, 89% tra le 65-74enni, leggermente inferiore, 79%, tra le over 75.

Novità sulla cura del tumore al seno

Se i numeri del tumore al seno un po’ spaventano, arriva una bella novità sulla ricerca sui tumori del seno. La fonte è alta perché si tratta dell’Università Statale di Milano, che in un articolo pubblicato sul proprio sito, spiega come:

ricercatori del programma di Novel Diagnostics dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO), guidati da Pier Paolo Di Fiore e Salvatore Pece, docenti del dipartimento di Oncologia ed Emato-Oncologia dell’ateneo milanese, sono riusciti a identificare e convalidare un nuovo modello di predizione del rischio individuale di metastasi in donne con tumori mammari di tipo luminale, che rappresentano i tre quarti di tutti i tumori al seno.

I risultati della ricerca sul tumore al seno

Il lavoro di ricerca, sostenuto dalla Fondazione AIRC, ha saputo creare un modello utile per gli oncologi per orientare le scelte terapeutiche a seconda del singolo paziente. Un ruolo centrale ce l’ha il biomarcatore StemPrintER che è:

l’unico strumento capace di indicare quello che i medici definiscono “grado di staminalità” presente nel tumore mammario primario, in sostanza il numero e l’aggressività delle cellule staminali del cancro. Si tratta di cellule che svolgono un ruolo decisivo nel processo di diffusione della metastasi nell’organismo, oltre ad essere alla base della resistenza alla chemioterapia.

Come spiegalo staff che si è occupato della ricerca:

Questo nuovo modello si basa sulla combinazione del predittore genomico StemPrintER, un set di geni che formano una ‘firma molecolare’ che noi stessi abbiamo scoperto e validato un anno fa, con due parametri clinici: stato dei linfonodi e dimensione del tumore.

Testato su oltre 1800 pazienti ha dimostrato che la “capacità di stimare il reale rischio di sviluppo di recidiva fino a 10 anni è superiore rispetto ai parametri clinico-patologici comunemente utilizzati nella pratica clinica”.

Speriamo sia l’inizio di una nuova era nella cura del tumore al seno. Noi terremo sempre aggiornati i nostri soci.

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