skip to Main Content
Sport e salute

Sport e salute sono alleati. Non solo perché fare attività fisica fa bene al corpo e, quindi, aiuta il nostro organismo a prevenire malanni e disturbi vari. Il linguaggio sportivo è compreso e “parlato” dai giovani e diventa, quindi, essenziale se si vuole comunicare con quel pubblico. Ne è dimostrazione una recente iniziativa che ha sfruttato l’appeal del calcio sui ragazzi per operare un’importante lavoro d’informazione e formazione sul benessere.

L’ignoranza dei giovani sulla prevenzione

Quando sei un ragazzo ti senti immortale. Le malattie ti sembrano lontane e non credi di vivere in una fase della tua vita dove quello che fai ha una conseguenza. Lo corroborano alcune statistiche scientifiche che riportiamo per dovere di cronaca:

  • il 78% degli under 19 ignora che si debbano consumare cinque porzioni di frutta e verdura al giorno;
  • il 32% pensa che le sigarette light non siano molto pericolose per l’organism;
  • per il 54% dei giovani le lampade solari incrementano la resistenza al sole e quindi possono rappresentare un buon rimedio contro le scottature;
  • 4 ragazzi su 10 ritengono che lo sport aumenti il livello di stress.

Il quadro che mettono insieme questi numeri è apocalittico. Per fortuna c’è sempre una soluzione.

Il progetto “Allenatore alleato di salute”

Dal connubio sport e salute s’è pensato di trovare l’energia per creare maggiore consapevolezza sull’importanza della prevenzione tra i giovani. Ecco perché è stato creato questo progetto il cui scopo è d’insegnare ai coach sportivi come educare i giovani atleti a stili di vita sani.

L’allenatore è per il giovane un punto di riferimento importante. Spesso è più “ascoltato” di un genitore e, di certo, di un medico. Se ben istruito a fare prevenzione tra i ragazzi, potrebbe ottenere risultati importantissimi. Lo spiegano bene queste parole del Presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro Franco Cognetti:

Il 40 per cento delle neoplasie è evitabile adottando stili di vita sani che però devono essere seguiti fin da bambini. I giovani del nostro Paese hanno bisogno di una corretta e qualificata educazione alla salute. Da qui la necessità di trovare nuovi potenziali educatori. Secondo una ricerca, condotta su oltre 25mila adolescenti italiani, il coach è l’adulto più interpellato dai giovani per quanto riguarda la salute e riscuote più fiducia dei genitori o degli insegnati. Si rende quindi necessario avviare delle iniziative formative per istruire gli allenatori a questa mansione.

Le dichiarazioni del CONI

Su questo progetto di sport e salute non potevano mancare le parole del CONI, attraverso le esternazioni del Presidente Nazionale Giovanni Malagò:

Il calcio e il canottaggio sono sport nei quali risultano fondamentali l’intesa tra compagni e il gioco di squadra. È questo lo spirito di “Allenatore alleato di salute”, una campagna dove i coach vengono inseriti nel team di educatori dei nostri ragazzi. Il loro ruolo viene così ulteriormente valorizzato e diviene ancora più fondamentale per la crescita sportiva e umana dei giovani. Siamo lieti che la FIC abbia deciso di aderire a una campagna che ha già ottenuto risultati importanti e auspichiamo che al più presto altre Federazioni siano coinvolte.

Dice la sua anche uno dei protagonisti dei due sport coinvolti, Giuseppe Abbagnale, Presidente della Federazione Italiana Canottaggio (FIC):

La firma del protocollo rappresenta il punto di partenza per realizzare un progetto ad ampio raggio rivolto a tutti i cittadini. Nell’anno delle Olimpiadi vogliamo valorizzare temi fondamentali come l’importanza dell’attività motoria. Per questo, in accordo con il direttore tecnico Cattaneo e l’Area Formazione federale, nei prossimi mesi avvieremo corsi specifici e distribuiremo materiale informativo coinvolgendo gli allenatori di canottaggio e di indoor rowing affiliati alla nostra Federazione.

Perché sport e salute

Lo dicono i dati. Il 20% delle diagnosi di cancro è causato dalla sedentarietà. Una vera e propria epidemia legata all’inattività fisica, con conseguenze rilevanti, visto che un terzo della popolazione è in sovrappeso e l’11% risulta obeso. Eppure la soluzione è a portata di molti. Basterebbero 150 minuti alla settimana di moderata attività fisica per ridurre in maniera significativa il numero dei nuovi casi di cancro in Italia, ma i corretti stili di vita devono essere seguiti fin da giovanissimi.

Chissà che un allenatore di calcio o di canottaggio non riesca a fare più di quanto non siano stati capaci i media tradizionali.

Non che l’informazione non sia importante. Lo diciamo proprio noi che riteniamo essenziale informare i nostri soci su tutte le novità di salute del caso. Se, invece, vuoi avere novità sui nostri prestiti sociali, convenzioni e borse di studio, entra nel nostro mondo.

Back To Top