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Sperimentazione del vaccino per il Coronavirus

L’estate passata è stata contrastante. Ce la siamo goduti tutti dopo mesi di reclusione da lockdown in casa. Lo dimostra l’affluenza record alle seconde case (circa il 98% dei casi!) e il respiro che ha potuto fare il turismo con gli italiani (ma gli stranieri non si sono visti). Il problema è che tutto questo ha generato maggiore difficoltà a rispettare le regole del distanziamento aumentando in modo esponenziale i numeri di contagi nel nostro paese. Ecco perché s’è fatta ancor più attuale la situazione della sperimentazione del vaccino del Coronavirus. I russi corrono, gli europei lavorano sodo e gli americani non stanno con le mani in mano ma una notizia irrompe in questo scenario.


Gli ultimi aggiornamenti sulla sperimentazione del vaccino del Coronavirus

La notizia è rimbalzata su tutte le bacheche dei social: l’azienda farmaceutica AstraZeneca, che collabora con l’Università di Oxford, ha ufficialmente sospeso la sperimentazione del vaccino anti-Covid per una reazione avversa che ha sviluppato un volontario in Gran Bretagna. L’annuncio arriva proprio dalla la società che, in merito, dice:

Non c’è da abbandonarsi al panico. Si tratta di un’azione di routine che si adotta durante i test nel caso ci si trovi davanti a una reazione inspiegata. Lo facciamo per assicurare l’integrità del processo dei test.

Cosa succederà al vaccino

Cosa causerà questo stop alla sperimentazione del vaccino del Coronavirus? Sarà un’utile occasione per dare modo al colosso farmaceutico di esaminare il caso e rivedere i dati sulla sicurezza. Il portavoce di AstraZeneca  dichiara:

Il nostro processo standard di revisione dei test ha fatti scattare una pausa. Si tratta di un’azione di routine che si verifica ogni volta che c’è una potenziale reazione inspiegata in uno dei test” che consente il tempo di “indagare e assicurare allo stesso tempo il mantenimento dell’integrità del processo dei test.

Nei test più ampi reazioni possono accadere per caso ma devono essere indipendentemente valutate con attenzione.

Parole di conforto che però non hanno evitato che il titolo dell’aziende calasse del 6% a Wall Street nelle contrattazioni after hours.

I numeri della reazione al vaccino

Più si entra nello specifico e più si capisce che non si tratta di un dramma ma solo di una dimostrazione di serietà su questo lavoro che potrebbe cambiare le sorti di tutto il pianeta. E’ ancora il portavoce di AstraZeneca a spiegare:

Si è presentato un quadro clinico avverso in uno solo dei 50mila soggetti volontari su cui il vaccino è stato testato.  La multinazionale Astrazeneca ha dunque deciso di sospendere temporaneamente la sperimentazione in nuovi soggetti mentre continua il monitoraggio degli altri volontari. Una precauzione standard prevista nella sperimentazione di vaccini, quella di Astrazeneca, che è utile ribadire.

Sul tema aggiunge le sue dichiarazioni anche Piero di Lorenzo, amministratore delegato dell’istituto di ricerca Irbm di Pomezia:

Lo stop arriva perché si tratta di test rigorosi e affidabili. Siamo in attesa che il caso sottoposto al comitato indipendente di esperti venga analizzato. I test sui vaccini, nonostante l’emergenza pandemica, sono severi, rigorosi e affidabili. Prova di questo è stata la sospensione volontaria della sperimentazione.

I dati iniziali sui test

La verità è che la situazione della sperimentazione del vaccino del Coronavirus è tra quelle più sotto osservazione della storia e qualsiasi segnale che arriva dai test è passato all’esame con la lente di ingrandimento. Anche se il vaccino di AstraZeneca fosse alla fine approvato, questa battuta d’arresto potrebbe tradursi in timori sull’uso. Sarebbe un errore perché la comunità scientifica fa sapere che i dati iniziali sugli sperimenti sono apparsi molto promettenti, con il vaccino in grado di produrre una robusta risposta immunitaria e solo deboli effetti collaterali.

Se psicologicamente c’è da fare un buon lavoro per “spiegare” alla gente il reale significato di questo stop, anche sulla tempistica queste cose incidono. Il super esperto americano in malattie infettive Anthony Fauci spiega che:

è improbabile che il vaccino sia pronto per il 2020. I tempi sono questi nonostante negli Stati Uniti dove Donald Trump spinga per averlo prima delle elezioni di novembre fra i dubbi degli esperti.

Non ci resta che continuare a leggere (qui) lo sviluppo di questo lungo e importante lavoro sul vaccino anti-Covid ricordandoci sempre che l’informazione è la base della prevenzione.

Rispettando il distanziamento e tutti quello che ne consegue dobbiamo ingannare l’attesa mettendoci al sicuro più possibile. Ci sono tante situazioni inevitabili (scuola, lavoro, ecc.) ma tante altre che, purtroppo, non è il momento storico per viverle.

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