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Consigli Coronavirus

Dopo diversi mesi dall’inizio dell’emergenza Coronavirus è ormai conclamato che una delle migliori difese sia la prevenzione. Questo significa che è bene tenere alta l’asticella dell’informazione perché solo sapendo le cose ci si potrà comportare nel modo più corretto. Operando da 70 annui nella salute, noi di Cassa Mutua Lazio lo sappiamo bene e in queste settimane di lockdown abbiamo messo in atto il nostro credo tenendovi sempre aggiornati su tutto. Ora è giunto il momento di capire quanto di vero ci sia una possibile e ventilata seconda ondata di Coronavirus e cosa ci dovremmo aspettare nel malaugurato caso.

Le possibilità di una seconda ondata di Coronavirus

Questo è il paese dei guelfi e dei ghibellini, dei derby calcistici e di Peppone e Don Tonino. E’ ovvio, quindi, che ci sia divisione anche sulla veridicità di una seconda ondata di Coronavirus. La verità è che, se si escludono fonti di dubbia provenienza, tutti gli esperti concordano sul fatto che non si possa escludere. I numeri sono in forte calo rispetto alle settimane buie che hanno falcidiato l’Italia tutta ma la Lombardia in primis ma non sono mai del tutto spariti e si pensa che il cambio di temperatura con l’ingresso dell’autunno posso ricambiare (in peggio) le carte in tavola.

Come ci arriveremmo

Se dunque per medici ed addetti ai lavori della salute una seconda ondata di Coronavirus potrebbe bussare alla fine dell’estate, c’è da domandarsi come ci arriveremo. Ce lo spiega una voce autorevole e preparata come quella del coordinatore del Comitato tecnico scientifico per il Covid Agostino Miozzo che, in un’intervista al Corriere della Sera, dichiara così:

Una seconda ondata di Coronavirus non possiamo escluderla ma adesso siamo più preparati. All’inizio abbiamo visto persone arrivare con i polmoni devastati. Ora chi ha la febbre s’isola, le terapie intensive funzionano. Il sistema di tracciamento è attivo in tutta Italia. Siamo ottimisti anche se 200 nuovi contagi al giorno ci tengono svegli la notte.

Le difficoltà dell’inizio del contagio da Covid-19

Quello che rende positivi i medici sulla possibilità di affrontare a viso aperto una seconda ondata di Coronavirus è il ricordo fresco del periodo più difficile della recente storia italiana. Parlando dei primi momenti dell’emergenza Coronavirus, infatti, sempre Miozzo rivela che:

la scelta più dolorosa è stata quella di vietare i funerali. Nel momento di massima disperazione abbiamo impedito alle persone di dare l’ultimo saluto ai propri cari. L’abbiamo fatto come protezione, ma è una cosa che ci porteremo dentro.

Sulla gestione dei voli dall’estero

Di certa una seconda ondata di Coronavirus non ci troverà impreparati sulla gestione dei voli dall’estero. Lo dimostra l’attuale blocco dei voli in arrivo da 13 stati stabilito in modo repentino dal Ministro della Salute. Anche su questo sono uniti i medici col governo. Ancora Miozzo dice:

Siamo del tutto d’accordo perché noi dobbiamo proteggerci rafforzando il sistema di controllo. Possiamo farlo se le persone continueranno a rispettare le regole, secondo tre pilastri: mascherina, distanza, igiene.

Cosa fare in questi mesi

In vista della possibile seconda ondata di Coronavirus come comportarsi? Per mesi e mesi occorreranno ancora tanta prudenza, l’uso delle mascherine, il rispetto del distanziamento e il mantenimento di non fare assembramenti ingiustificati. I medici ricordano che, a dispetto di quanto si dice in rete, non esistono per adesso evidenze che le mutazioni cui è andato incontro il virus ne abbiano ridotto in alcun modo la aggressività. E questo, purtroppo, è un dato di fatto.

L’opinione di Conte sulla seconda ondata di Coronavirus

Anche il Presidente del Consiglio si è espresso sul tema della seconda ondata di Coronavirus così dichiarando:

Le opinioni degli esperti su una possibile seconda ondata di Coronavirus sono varie. Io dico che questo è un virus nuovo e tutte le conoscenze statistiche valgono poco, l’importante è essere preparati, noi lo siamo, ad affrontare anche una situazione che potrebbe ripresentarsi in modo critico e siamo sicuri di poter tenere sotto controllo il contagio anche di fronte a nuova ondata.

Non a caso il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri ha invitato a mantenere alta l’attenzione con queste dichiarazioni:

Nessuno di noi può dire con certezza se ci sarà o non ci sarà una seconda andata, è più una sensazione di un fatto. A settembre e ottobre il virus potrebbe prendere più vigore, ma non credo che ci sarà nella forma in cui abbiamo lo osservato nella prima ondata. Il virus circola molto meno. Siamo riusciti a contenere la diffusione grazie a delle norme, e chi non rispetta le regole è una minoranza. L’effetto è stato posti in calo in terapia intensiva, lo stesso per quelli in ospedale, nuovi infetti positivi ma non malati e il rafforzamento del Sistema sanitario nazionale in termini di posti letto e numero tamponi. Perché dovrei pensare che in autunno, a ottobre, non abbandonando ciò che stiamo facendo, dovremmo trovarci di fronte al rischio?

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