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Quando andare dal nutrizionista

Sapere quando andare dal nutrizionista è importante perché qua non si tratta solo di dover o voler dimagrire ma di lavorare (sodo) per stare meglio, fisicamente e mentalmente. Ecco perché l’importanza della prevenzione nella salute ritorna preponderante anche in questo. Se in passato nutrizionisti e dietologi erano specialisti frequentati da chi voleva liberarsi rapidamente dei chili di troppo, oggi l’approccio è molto più olistico e alla fine si considera il dimagrimento un effetto collaterale del benessere che si ottiene imparando a nutrirsi correttamente.

Il ruolo del nutrizionista

Questa professione è molto cambiata negli ultimi anni. Un addetto ai lavori ne racconta la metamorfosi:

Un tempo si andava dal nutrizionista o dal dietologo solo per perdere chili. In molti casi il professionista non aveva a disposizione nemmeno la strumentazione adatta per un completo inquadramento del paziente, per rilevare le percentuali di massa grassa, muscolare, magra, grasso viscerale e sottocutaneo. Quello che il paziente chiedeva era di dimagrire e di farlo in fretta. Così si ricorreva spesso a diete lampo che avevano come unico valore di riferimento le calorie dei cibi.

Il dimagrimento magari veniva raggiunto, ma con effetti collaterali tutt’altro che benefici. Negli ultimi anni le cose sono molto cambiate.Oggi si fa attenzione non solo al concetto calorico ma anche a come gli alimenti, grazie alle loro molecole, si combinano tra di loro e intervengono sugli ormoni che produciamo e sui nostri ritmi che da essi dipendono. Mi riferisco, ad esempio, all’importanza rivestita da cortisolo e insulina e dai loro effetti sui ritmi di fame-sazietà e sonno-veglia.

Il dimagrimento sano

Quando andare dal nutrizionista? Quando si cerca une perdita di peso che non è quella che dà solamente un valore più basso sulla bilancia. Sempre l’esperto puntualizza il concetto:

Il fallimento delle diete lampo sta proprio in questo: se perdo peso molto rapidamente significa che vado a perdere liquidi, massa magra e massa muscolare. L’obiettivo, invece, non deve essere quello di perdere chili nel minor tempo possibile, bensì di ascoltare il proprio corpo e calibrare la propria dieta (intesa come regime alimentare quotidiano) in base alle proprie esigenze. Ad esempio, se ci si sente sempre stanchi, se si dorme male, se si hanno difficoltà di concentrazione questo può essere legato ad alcuni errori o squilibri a livello di alimentazione: probabilmente stiamo seguendo una dieta troppo restrittiva, che non tiene conto delle nostre esigenze e del nostro stile di vita. E se si introducono troppo poche calorie rispetto a quelle che vengono consumate il nostro corpo attiva la produzione di cortisolo, il cosiddetto ormone dello stress, che porta il nostro organismo a cedere massa magra.

La massa grassa viene invece mantenuta perché il segnale che arriva al nostro organismo è di allarme, come se ci trovassimo di fronte ad un periodo di carestia. Il ruolo del nutrizionista non deve essere di far perdere peso, ma di sensibilizzare i pazienti sull’importanza di una alimentazione sana ed equilibrata: scegliendo i cibi migliori e abbinandoli correttamente si migliora la qualità di vita, la salute dell’intestino (da cui dipende la produzione del 95% di serotonina, il cosiddetto ormone del buonumore), la qualità del sonno. Il dimagrimento alla fine è solo un effetto collaterale del benessere ritrovato.

La necessità di collaborazione

E’ giusto sapere quando andare dal nutrizionista… quando si capisce che, proprio perché il lavoro del nutrizionista è a tutto tondo, in molti casi si può trovare a dover collaborare con altre figure. Non è segno di poca professionalità ma, al contrario, di creare intorno a voi una squadra che lavori alla gestione del benessere del corpo come si spiega di seguito:

Il nutrizionista deve far parte di un network di professionisti. Può ritrovarsi a collaborare con ginecologi, dal momento che molte donne soffrono di endometriosi o di ovaio policistico ed hanno bisogno di una alimentazione ad hoc. Frequenti sono anche i problemi dermatologici che necessitano di una dieta specifica. C’è poi una stretta connessione con l’endocrinologo, soprattutto in presenza di disfunzioni legate alla tiroide o alla produzione di insulina e cortisolo. Infine, per quanto riguarda problemi di infiammazioni osteo-articolari, dall’artrite all’osteoporosi, il nutrizionista può andare ad affiancare l’ortopedico. Non va poi tralasciato il discorso sportivo. Allenarsi è fondamentale in un percorso di educazione alimentare e di stile di vita: per questo può essere utile che ci sia un dialogo tra nutrizionista e personal trainer.

Il nutrizionista e i disturbi alimentari

Quando andare dal nutrizionista? Di sicuro quando si soffre di disturbi del comportamento alimentare che sono:

  • anoressia
  • bulimia
  • disturbo di alimentazione incontrollata
  • binge eating disorder

In merito l’esperto così si esprime:

In questi casi il nutrizionista affianca il lavoro dello psicologo. Purtroppo i casi di Dca sono sempre più numerosi, anche a causa della sempre più diffusa ‘carbofobia‘: tutto ciò che è proteico viene visto come sano, tutto ciò che è carboidrato viene demonizzato. E una dieta squilibrata può portare a cadere nei disturbi alimentari. Trovare l’equilibrio è fondamentale. Per questo il ruolo principale del nutrizionista, appunto, non è far dimagrire, ma fornire al proprio paziente gli strumenti di una sana educazione alimentare che lo conducano a nutrirsi meglio, a ritrovare i benefici apportati dai cibi stagionali, in particolare frutta e verdura, e ad abbinarli correttamente. Il dimagrimento, così, arriverà in modo naturale e sarà duraturo.

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