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Polmonite in Argentina

Sono tempi un po’ paurosi, non ci nascondiamo dietro a un dito. Nessuno poteva immaginare due anni di pandemia e lockdown (seppur a macchia di leopardo) e nessuno poteva preconizzare l’avvento di altre malattie come il vaiolo delle scimmie. Non ci si deve scoraggiare ma è importante tenere alta l’attenzione. Ecco perché è nostro compito informare i soci di una polmonite in Argentina di cui si sta parlando molto in queste ore.

La polmonite in Argentina: il caso

C’è un moderato allarmismo su questa novità. Secondo i principali media questi sono i fatti:

Tre persone sono morte a causa di una polmonite di origine sconosciuta nella clinica privata Luz Médica della provincia argentina di Tucuman, nel Nord Ovest dell’Argentina. Nove persone in tutto, tra cui otto membri del personale medico state colpite dalla patologia respiratoria e tre sono morte ha detto alla stampa il ministro provinciale della salute Luis Medina Ruiz.

Sembra i giornali si soffermino su una specifica:

A tutti i pazienti è stata diagnosticata una polmonite bilaterale. Sono in corso i test sull’origine della malattia, ma sono già stati esclusi Covid , influenza, influenza di tipo A e B, o hantavirus (trasmessi dai roditori) per un totale di 25 virus o batteri differenti. I campioni sono stati inviati all’Argentine Reference Laboratory, l’Istituto Malbran di Buenos Aires e sono in corso altre indagini per cercare di risalire al patogeno che ha originato l’infezione.

I numeri

Per capire meglio questo fenomeno della polmonite in Argentina, va detto che i 6 casi iniziali avevano presentato sintomi tra il 18 e il 22 agosto, mentre i 3 nuovi annunciati giovedì 1 settembre hanno presentato sintomi tra il 20 e il 23 agosto. Fino ad ora nessuno di questi ultimi casi è stato sottoposto a ventilazione assistita. Ovviamente, successivamente alle prime infezioni, l’ospedale è stato messo in quarantena e non ha più potuto accogliere altri pazienti:

Le prime due vittime erano operatori sanitari della clinica privata: un’infermiera di 45 anni e un medico di 68 anni mentre la terza vittima era una paziente di 70 anni ricoverata per sottoporsi a un intervento chirurgico alla cistifellea. Secondo Luis Medina Ruiz, potrebbe l’ultima vittima il «paziente zero» ma sono in corso esami.

Polmonite in Argentina e Covid-19

Ci si chiede se siano compatibili questi casi col Coronavirus ma, in merito, hanno le idee chiare i virologi:

Sebbene la condizione sia compatibile con il Covid-19 e l’influenza , ovvero provoca mancanza di respiro, dolori muscolari e febbre, queste malattie sono state escluse attraverso una serie di test . Pertanto, gli specialisti sono alla ricerca di un altro virus o batterio che possa spiegare una malattia tanto grave da portare alla morte. Due dei 6 pazienti iniziali sono ancora in condizioni gravi.

Le dichiarazioni

Non è una situazione da sottovalutare questa polmonite in Argentina, tanto che si sono espresse anche le istituzioni locali. Il ministro della Salute di Tucuman ha stimato che l’origine della patologia potrebbe essere un agente infettivo, ma non sono state escluse “cause tossiche ambientali”. Il segretario medico del Sistema sanitario provinciale, Miguel Ferre Contreras , invece, ha affermato che:

E’ esclusa la possibilità che questa malattia, ancora non identificata, si diffonda da persona a persona. La situazione clinica va avanti da più di una settimana e non sono comparsi casi secondari, quindi possiamo dire che non abbiamo a che fare con un virus che si trasmette da persona a persona. In linea di principio, è qualcosa che non sta circolando nella comunità.

Conclusioni

La verità è che si sospetta che il colpevole possa essere il batterio della Legionella, ma non sono ancora sfruttabili i risultati delle analisi per comprovare la tesi. La legionellosi, detta anche “malattia del legionario”, è caratterizzata dal generare polmonite con febbre alta e sono in corso analisi sui condizionatori d’aria e sulle cisterne d’acqua dell’ospedale. La comunità delle malattie infettive ha un suggerimento:

Dobbiamo pensare alla Legionella. È un batterio difficile da coltivare e difficile da identificare. È lo studio che siamo in attesa di vedere se siamo di fronte a quel quadro o meno.

 

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