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Pillole allo iodio contro il nucleare

La Terza Guerra Mondiale, o qualcosa che ci si avvicina molto, sta sconvolgendo la nostra vita quotidiana. A livello emotivo lo stress generato da immagini e video che stanno arrivando dalla rete è tutto molto pesante ma la paura vera e propria è per la salute. Perché, qualora il conflitto dovesse degenerare, si arriverebbe all’uso di armi predisposte a spazzarci via e a fare del male per molto tempo a chi resterà vivo. Ecco perché si sta sempre più parlando delle pillole allo iodio contro il nucleare che, come è ovvio, si stanno testando innanzitutto nelle città limitrofe alle centrali. Vediamo di cosa si tratta.

Le pillole allo iodio contro il nucleare

In Europa aumenta la paura dello scoppio di una guerra nucleare. A dare preoccupazione non è più soltanto la centrale di Chernobyl, occupata negli scorsi giorni dalle truppe russe, ma anche e soprattutto quella che si trova nella città ucraina di Zaporizhzhia, che da poco abbiamo visto essere colpita e incendiata dagli uomini di Putin:

Si tratta, infatti, della più grande centrale nucleare del Vecchio Continente e se questa dovesse esplodere i danni sarebbero 10 volte peggiori rispetto a quelli del disastro del 1986.

La spiegazione arriva da Alessandro Dodaro, Direttore del Dipartimento Fusione e Tecnologie per la sicurezza Nucleare ENEA, ai nostri microfoni. Anche queste parole generano la corsa all’oro delle pillole allo iodio contro il nucleare.

Perché comprare le pillole allo iodio contro il nucleare

Ci si chiede se è il caso di affrettarsi ad accaparrarsi pillole allo iodio contro il nucleare e gli esperti così rispondono:

No, in assenza di esplosione di una bomba atomica o di un incidente nucleare comprarle è solamente sintomo di ansia e panico. Non serve assolutamente a nulla. A seguito dell’incidente di Chernobyl, l’unico Paese che fece la iodazione sistematica della popolazione fu la Polonia (all’epoca era ancora uno Stato sovietico), gli altri non la fecero.

Allora la popolazione di Chernobyl aveva carenze di iodio e si è beccata quello radioattivo. E in quel caso i maggiori danni furono provocati dagli isotopi radioattivi dello iodio a vita breve (tre/quattro ore). Non da quelli più stabili che furono dismessi in quantità minori. Quindi, questa corsa all’acquisto di pillole di iodio è del tutto ingiustificata. Il fai da te rappresenta un problema e il panico è assolutamente da scoraggiare.

La prima distribuzione di pillole allo iodio contro il nucleare

Anche se l’Italia non è a rischio, non significa che non lo siano altre parti d’Europa. Ecco perché il sindaco di Marhanec’, città ucraina che si trova proprio vicino alla pericolosa centrale, ha deciso di distribuire pillole allo iodio ai suoi cittadini in modo da proteggersi in caso di aumento di radiazioni. Ha anche aggiunto:

Esiste un piano di evacuazione, che prevede l’evacuazione di 50.000 persone nell’arco di poche ore. Dato che c’è una guerra in corso, semplicemente non accadrà. Non è realistico. I nostri servizi di emergenza monitorano costantemente la situazione e i livelli di radiazioni al momento non sono al di sopra della norma. Ma non sappiamo cosa accadrà domani, quindi per precauzione stiamo distribuendo pillole di iodio.

Gli abitanti della città si sono presentati in questi giorni alla sede del municipio per ricevere le confezioni di pillole allo iodio.

La paura di una guerra nucleare

Le preoccupazioni legate ad una guerra nucleare sono ormai diffusi in diversi paesi d’Europa tra cui spiccano:

  • Belgio
  • Francia
  • Scandinavia

In queste nazioni, nei giorni più recenti, si è assistito ad un assalto alle farmacie per acquistare pillole a base di iodio. Nel frattempo, non proprio un segnale rassicurante, la Svizzera ha reso pubblico per i suoi cittadini un vedemecum con le indicazioni previste da seguire in caso di conflitto nucleare. Non a caso, si va dai rifugi all’assunzione delle compresse allo iodio.

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