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Piano vaccini

Tutto il mondo è col fiato sospeso. Il tema del piano vaccini è in cima all’agenda-setting e tutti vogliono sapere quando saranno disponibili, quanti saranno e con che tempi si coprirà tutta la popolazione. Ecco le prime informazioni. Saranno 202 milioni le dosi di vaccino anti-Covid disponibili dal primo trimestre 2021; ogni dose, in base alle conoscenze attuali, necessiterà di richiamo. Vediamo cosa dicono gli esperti.

L’opinion degli esperti

Sul piano vaccini si esprime il ministro della Salute Roberto Speranza che, illustrandolo ai Capigruppo nella riunione a Palazzo Chigi, ha ricordato ai media che:

Il vaccino dell’azienda Pfizer arriverà tra il 23 e il 26 gennaio.

Ma a chi sarà distribuito? Secondo il piano di somministrazione del vaccino:

  • Inizialmente al personale medico, sanitario e alle Rsa:
  • poi agli over-80;
  • poi alla fascia 60/70 anni;
  • in seguito via via alle altre fasce come lavoratori essenziali, compresi quelli della scuola.

Il ruolo dell’esercito

Una novità inattesa del piano vaccini è che è previsto il coinvolgimento dell’esercito. Il piano prevede l’implementazione della rete per monitorare le vaccinazioni, con un sistema informativo ad hoc collegato con sistemi regionali. Come già ribadito da Speranza, secondo un’ottica europea:

Non si partirà con la previsione dell’obbligo vaccinale ma con la persuasione e informazione. L’obiettivo è raggiungere l’immunità di gregge, il che significa vaccinare 40 milioni di italiani.

I vaccini a breve disponibili

Tra i primi vaccini disponibili in Italia quello della Pfizer sarà il primo: arriverà tra il 23 e il 26 gennaio e le dosi andranno direttamente ai 300 punti di arrivo individuati, che sono gli ospedali. Il piano prevede anche che la distribuzione del vaccino sia interamente statale:

La gestione sarà centralizzata il vaccino sarà distribuito secondo decisioni mediche e scientifiche.

Dopo una prima fase in cui le vaccinazioni riguarderanno le categorie più a rischio, si procederà alle vaccinazioni di massa utilizzando grandi spazi pubblici come:

  • palestre;
  • sale concerti;
  • spazi aperti;
  • fiere.

Ecco perché l’ordine che potrà garantire l’esercito sarà prezioso. Intanto, la corsa al vaccino prosegue a ritmo serrato tra le aziende interessate. Biontech e Pfizer hanno presentato la richiesta di autorizzazione per il loro vaccino all’Ema (Agenzia europea dei farmaci), che dovrebbe dare la sua risposta per il 29 dicembre, e il 12 gennaio all’azienda americana Moderna. AstraZeneca ha, invece, fatto sapere che consegnerà tutta la documentazione per l’approvazione del vaccino, che sta sviluppando con l’università di Oxford, alle agenzie regolatorie tra sette giorni.

I tempi della vaccinazione

Nell’analisi completa del piano vaccini, c’è da considerare che è importante non far coincidere la terza ondata eventuale di Coronavirus con la campagna vaccinale. Per questo, l’obiettivo è ora attendere una sensibile flessione della curva epidemiologica.

E’ ovvio i tempi debbano coincidere col bisogno di qualità, sicurezza ed efficacia del vaccino. Nel dibattito in corso sul piano vaccini il Comitato Nazionale di Bioetica invita a:

non ridurre i tempi della sperimentazione, indispensabili sul piano scientifico, bioetico e biogiuridico, per garantire la qualità e la protezione dei partecipanti.

Per il Comitato:

non è da escludere l’obbligatorietà del vaccino in casi di emergenza, soprattutto per i gruppi professionali maggiormente esposti all’infezione e alla sua trasmissione.

Infine il Cnb ha invitato a considerare il vaccino:

un bene comune su cui fare una riflessione etica nell’ambito delle scelte di distribuzione. A tal fine anche le aziende farmaceutiche dovranno riconoscere “la propria responsabilità’ sociale in questa grave condizione pandemica ai fini della produzione e distribuzione.

 

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