
Non solo Covid-19. Massimo rispetto per la pandemia e per chi ha perso qualcuno di caro o ci sta combattendo e massimo rispetto anche per i tanti addetti ai lavori che si stanno confrontando con quello che resterà alla storia come il male di questo millennio. Il nostro obbligo, però, è di ricordare a tutti i nostri soci che non è l’unico rischio per la nostra salute. Il legame tra pesticidi e tumori, per esempio, è piuttosto evidente e va tenuto presente.
Lo studio
Tutto nasce da un nuovo studio che conferma i gravi rischi di tumori infantili che corrono i bambini se, fin dalla gravidanza, sono esposti ai pesticidi. Secondo questa ricerca:
I piccoli hanno maggiori probabilità di sviluppare tumori del sistema nervoso centrale se le loro madri, al momento della nascita, vivono entro 4 chilometri dai campi in cui si utilizzano pesticidi.
Sul rapporto tra pesticidi e tumori è stato recentemente pubblicato sulla rivista Environmental Research un nuovo scioccante studio che si aggiunge alle prove appena emerse. Nello specifico:
In questo caso si collega l’esposizione a determinati fitofarmaci ad un aumentato rischio di tumori infantili del sistema nervoso centrale (SNC).
Per arrivare ad affermare ciò:
Io studio ha esaminato i dati del California Cancer Registry per identificare i casi di alcuni tipi di cancro nei bambini sotto i sei anni. Gli esperti si sono concentrati in particolare sulle madri che vivevano nelle zone rurali californiane e avevano partorito tra il 1998 e il 2011 per identificare 667 casi di tumori del sistema nervoso centrale infantile e 123.158 controlli.
Hanno poi confrontato questi casi con i dati del sistema di segnalazione dell’uso di pesticidi (PUR) del Dipartimento dei pesticidi della California (CDPR) in modo da identificare se, le sostanze chimiche classificate come possibili cancerogeni dalla US Environmental Protection Agency (EPA), fossero state spruzzate entro 4 chilometri dai luoghi di residenza delle madri al momento della nascita.
La scoperta
Quello che spaventa molto di questo lavoro sul nesso tra pesticidi e tumori è che le madri intervistate non lavoravano direttamente in agricoltura. Nonostante questo, infatti, il rischio è stato comunque alto e, nel caso della California, ancor più aggravato dal fatto che i terreni agricoli e residenziali non sono sempre chiaramente delineati nello Stato. I ricercatori, che hanno monitorato l’esposizione e stimato i rischi per 77 pesticidi separati e specifici, hanno scoperto che erano in particolare alcuni ad aumentare il rischio di tumore fino a 2,5 volte. Si trattava di:
- Clortalonil
- Bromacile
- tiofanato metile
- triforina
- kresoxim-metile
- propiconazolo
- dimetoato
- linuron
Le dichiarazioni
Per chiosare sul tema dei pesticidi e tumori è interessante leggere cos’ha dichiarato sul tema Julia Heck, coautrice dello studio e ricercatrice presso l’Università del North Texas College of Health:
Questo studio è il primo, a nostra conoscenza, a stimare gli effetti per un gran numero di pesticidi specifici in relazione ai sottotipi di tumore del SNC.
In seguito ai risultati ottenuti, gli autori dello studio hanno chiesto un’urgente azione del governo per proteggere madri e bambini.
Le conseguenze in Italia
Quello che allarma della scoperta del link tra pesticidi e tumori è che l’Italia è un paese agricolo e, come dimostra la triste storia delle Terra dei Fuochi, non è esente a mala gestione delle tecniche di coltivazione. Se oltre al problema dello smaltimento dei rifiuti tossici interrati nei campi agricoli, ci si aggiunge anche quello dell’uso di pesticidi tossici, il quadro rischia davvero di essere critico. Teniamo gli occhi aperti.