
La situazione della pandemia è tutt’altro che risolta. Siamo indubbiamente entrati in una nuova fase in cui l’arrivo dei vaccini per il Coronavirus della Pfizer sta creando nuove aspettative di soluzione al problema ma è solo una luce lontana nel tunnel. Ecco perché una crisi di governo, al netto dei giudizi politici che non vogliamo esprimere in questa sede, complica non poco lo scenario nostrano. Il virus impone regole sempre aggiornate e questo lo si può fare (come è stato fatto) solo con veloci e snelli DPCM. Per esempio il nuovo Dpcm sulla salute cambia ancora le prospettive del tema.
Il nuovo Dpcm sulla salute
Sta ormai trapelando la voce che il Consiglio dei Ministri abbia approvato il nuovo decreto legge con le misure per il contrasto al Covid. Il decreto proroga anche lo stato d’emergenza fino al 30 aprile, come anticipato dal ministro Roberto Speranza al Parlamento. Come sempre, da un anno a questa parte, le novità s’inseguono e si rincorrono. Ecco perché per noi è basilare tenere sempre aggiornati i nostri soci. Bisogna pensare alla propria salute attraverso la prevenzione la prevenzione si può fare solo attraverso una corretta informazione. Anche questo è compito e dovere nostro.
Le dichiarazioni del Ministro
Sull’arrivo del nuovo Dpcm sulla salute si esprime il Ministro Speranza con queste parole:
Teniamo fuori dalla battaglia politica e da vere o presunte tensioni elettorali la salute degli italiani. Non sta a me parlare ed analizzare la situazione politica italiana. Io ho un’emergenza mondiale a cui pensare e gli italiani meritano il masso impegno su questo tema. Anche nel rispetto di chi ha perso persone care in questa pandemia.
La campagna di vaccinazione
Mentre la campagna vaccinale anti-Covid si avvicina al primo milione di immunizzati in Italia e si appresta ad essere intensificata in vista dell’arrivo auspicato di nuovi vaccini, con l’obiettivo di arrivare a disporre di 250 milioni di dosi, il Ministro della Salute Roberto Speranza lancia in Parlamento un accorato appello all’unità rivolgendosi a maggioranza e opposizione. Sempre lui dice:
La buona notizia è che il virus ha i mesi contati grazie alle vaccinazioni, ma non è stato ancora vinto e non c’è altra strada diversa dall’unita per affrontare questa emergenza.
Le novità del nuovo Dpcm sulla salute
Secondo il nuovo Dpcm sulla salute, mezza Italia potrebbe finire da domenica prossima nelle due liste alte di restrizioni:
Sono 9 le regioni e province autonome a rischiare l’arancione e tre addirittura il rosso. Quest’ultimo colore, con le misure più stringenti, potrebbe essere assegnato a Lombardia, Emilia Romagna e Sicilia. E resteranno in campo anche per le prossime settimane le limitazioni fissate dall’ultimo Dpcm in scadenza il 15 gennaio.
L’Aula della Camera ha approvato, con 295 voti a favore, 220 contrari e sette astenuti, la risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del ministro della Salute Roberto Speranza sul prossimo Dpcm con le ulteriori misure di contrasto al Coronavirus.
Speranza spiega agli italiani:
Non c’è altra strada diversa dall’unità per affrontare questa emergenza, la più grande dal dopoguerra. Ecco perché mi rivolgo alla maggioranza e all’opposizione. Nei prossimi mesi sarà tutto terribilmente complicato, teniamo fuori dalla battaglia politica la salute degli italiani, sarebbe errore imperdonabile rallentare nell’ultimo miglio.
Quali sono le priorità nelle vaccinazioni
Tocca sempre al Ministro Speranza spiegare i passaggi temporali della vaccinazione contro il Covid-19 in Italia e lo fa con quest’intervento:
Le prime tappe della campagna di vaccinazione sono chiare e definite: innanzitutto il personale sanitario, le Rsa e le persone dagli 80 anni in su. Si tratta di oltre 6 milioni di persone di cui più di 4 sono over-80. Aver scelto questa priorità rappresenta un tratto di umanità e civiltà profondamente giusto. Non credo ci possano essere dubbi: il Ssn, tanto più in una grave emergenza, ha obbligo di tutelare innanzitutto il diritto alla salute a partire dai più deboli, che corrono più rischi di perdere la vita.
Siamo ragionevolmente fiduciosi che un aumento delle dosi disponibili avverrà in tempi non lunghi, aspettiamo certi che Ema e Aifa non perderanno neanche un giorno nel loro lavoro. Vogliamo correre ma dobbiamo farlo nell’assoluta sicurezza, ecco perché dobbiamo dare agli scienziati tutto il tempo necessario.
Il fatto è che il nuovo Dpcm sulla salute sarà l’ennesimo di un percorso iniziato a marzo scorso ma potrebbe essere l’ultimo di un paese politicamente solido nell’emergenza. Vedremo quel che accadrà.