
Viviamo ormai in simbiosi con le mascherine. In questo periodo di emergenza Covid-19 i nostri costumi sono mutati notevolmente. Di certo il cambiamento più importante è quest’accessorio che attualmente è obbligatorio portare sul viso al di fuori delle quattro mura ma di base serve sempre per proteggere e proteggere il prossimo. Lungi da noi invitare le persone a non usarlo… è ESSENZIALE e invitiamo tutti a rispettare le regole. Per dovere d’informazione verso i nostri soci, però, dobbiamo riportare anche quest’allarmante notizia su eventuali mascherine tossiche.
Il biossido di titanio
L’associazione Adiconsum è pronta ad accendere i riflettori su qualcosa di angosciante che però non possiamo ignorare. Diversi studi identificano la presenza di biossido di titanio nella mascherine in cui respiriamo e la sostanza in questione è cancerogena! L’allarme arriva dopo le analisi di diversi lotti sequestrati dalla Guardia di Finanzia. Sembra che entriamo in contatto ogni giorno con qualcosa che dovremmo evitare. Vediamo cosa dice in merito la comunità scientifica.
Il biossido di titanio o E171è un composto chimico che si presenta sotto forma di polvere cristallina incolore, tendente al bianco e che nel 2006 è stato definito dallo Iarc come:
possibile cancerogeno per l’uomo quando inalato.
Anche l’Ue, d’altronde, in un documento pubblicato ad ottobre scorso, ha classificato il biossido di titano come:
probabilmente cancerogeno, ovvero sostanza appartenente alla categoria 2, sempre se inalato.
La ricerca
A rincarare la dose sulla notizia delle mascherine tossiche, in quanto aventi al loro interno biossido di titanio, c’è anche una ricerca del 2017 dell’Istituto Nazionale Francese per la Ricerca Agronomica (Inra) dove si mostra e si dimostra che:
l’esposizione cronica al biossido di titanio, tramite ingestione, provoca stadi precoci di cancerogenesi.
Ecco perché in Francia è vietata la commercializzazione di prodotti che contengano questo’additivo. Ed ora che s’è scoperto che ce n’è nell’accessorio che più usiamo in questi mesi?
La denuncia di Adiconsum Veneto
E’ oggettiva e riscontrata la presenza di altissime concentrazioni di biossido di titanio nelle mascherine chirurgiche:
Tutti i prodotti hanno schede tecniche che ne determinano caratteristiche e provenienza, invece con le mascherine non vi è assolutamente nulla: si va, si compra e si indossa nella incertezza che queste siano adeguate, va introdotta una scheda e va normata la presenza del biossido di titanio.
Dalle analisi in laboratorio emerge che:
su 700 mascherine tra chirurgiche, Fpp2 e quelle in cotone, in circa 450-500 abbiamo trovato biossido di titanio in quantità variabile da 100 ppm (corrispondenti a mg/Kg, ndr) a 2000 ppm. La quantità maggiore era in quelle bianche o sulla parte interne. In generale, comunque, i livelli più alti sono risultati in quelle chirurgiche.
Ecco la comunicazione ufficiale di Adiconsum:
Il consumatore deve essere informato e serve una revisione della normativa. Il biossido di titanio è usato per sbiancare le mascherine ma può essere cancerogeno. E i medici ed infermieri?”
Di certo la questione è delicatissima perché disposizioni di sicurezza nazionale non possono e non devono diventare occasioni per mettere seriamente in pericolo la vita degli italiani. Diventerebbe quasi diabolico che tutto il corpo medico e lo staff sanitario che lo coadiuva rischiasse di contrarre il cancro perché indossa per otto/dieci ore al giorno mascherine tossiche per salvare persone.
Non sta a noi stabilire la veridicità delle affermazioni di Adiconsum Veneto ma crediamo fermamente che la prevenzione passi anche per una corretta informazione per cui ci premeva raccontare questo problema delle mascherine tossiche ai nostri soci.