
Durante questo periodo di emergenza Coronavirus in Italia abbiamo imparato tante cose. Le persone stanno sviluppando il senso di comunità, fino ad ora un po’ troppo latente, e sembra che il paese stia seguendo le indicazioni restrittive dei decreti proclamati dal Presidente Conte. Tutti meritiamo un applauso ma non è il momento di rilassarsi sugli allori.
Quando usare le mascherine
Un costume ormai in uso è quello di indossare le mascherine quando si gira per la città. Quando c’era penuria di mascherina si consigliava di lasciarle agli addetti sanitari come medici e infermieri che ne avevano bisogno. Ora tante industrie si sono riconvertite. Lo dimostra la bella storia del laboratorio romano “Amici per la pelle” che sta donando mascherina per la capitale. Cambia, quindi, la frequenza di questa protezione. Adesso tutti le devono portare quando escono di casa. Forse è meno chiaro cosa fare con le mascherine usate.
Le mascherine usate
C’è un allarme da non sottovalutare sulle mascherine usate. Vengono gettate sui marciapiedi, sul bordo delle strade e anche nei corsi d’acqua. Sempre più comuni e cittadini stanno denunciando anche depositi clandestini. Il rischio è doppio, per l’ambiente e per la salute di tutti.
Secondo gli esperti, si tratta di nuovi rifiuti che andrebbero smaltiti secondo questa precisa procedura:
Le mascherine usate vanno chiuse in un sacchetto e gettate nell’indifferenziata.
Dalle coste asiatiche vicino Hong Kong si vedono immagini sconfortanti di centinaia di mascherine usate e guanti abbandonati sulle spiagge che faranno danni seri al pianeta e a tutti noi. Adesso questo fenomeno si sta estendendo in tutti i paesi coinvolti dalle restrizioni, nessuno escluso, con istituzioni e associazioni che tentano di sensibilizzare e denunciare tali comportamenti.
Le dichiarazioni dell’Iss
Sull’emergenza delle mascherine usate si è espresso l’Istituto Superiore di Sanità con queste parole:
Ci arrivano le prime segnalazioni di abbandoni per strada e nelle vicinanze di alcuni supermercati di guanti e di mascherine chirurgiche monouso. In previsione di una fase 2 con la riapertura di piccole e medie aziende, di alcuni uffici facciamo appello al senso civico e alla responsabilità dei cittadini ma soprattutto è importante far partire una campagna di informazione e sensibilizzazione seguendo le indicazione dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) dove viene specificato come smaltire i presidi anti infezione quali mascherine e guanti. Questi articoli sono tutti da conferire nella raccolta indifferenziata. E’ bene avvolgere questi rifiuti in due o tre sacchetti, per essere sicuri che niente fuoriesca, e chiuderli bene. Per chiudere il sacchetto è bene usare dei guanti monouso, che poi andranno in un altro sacchetto che andrà sempre nella raccolta indifferenziata.
E continua:
Ricordiamo che i dispositivi sanitari come le mascherine usate sono molto resistenti e potrebbero durare nell’ambiente decine di anni come accade per le buste di plastica più spesse o i flaconi di liquidi più resistenti. Responsabilizzare e informare i cittadini per combattere maleducazione e inciviltà è fondamentale soprattutto per evitare di ritrovarci in autunno, quando riprenderemo le nostre campagne ambientali, a dover liberare piazze strade e giardini da tanti guanti e mascherine oltre ai soliti rifiuti in plastica.
La consapevolezza del danno delle mascherine usate
Agli evidenti danni ambientali delle mascherine usate lasciate in giro si deve aggiungere anche un pesante rischio di contaminazione. Troviamo molti di questi rifiuti in superficie ma anche nei fiumi. Si tratta di inquinanti nocivi, specialmente in questo periodo in cui il livello dell’acqua è basso e dove è probabile che aumenti la concentrazione di sostanze pericolose. C’è da considerare, poi, che alcuni prodotti come i disinfettanti sono anche riversati nei lavandini e nei servizi igienici delle persone per finire nell’ambiente.
E’ un’ottima prassi che, in questo periodo, le persone stiano disinfettando maniacalmente tutto, dalle mani alla spesa, dal bucato alla casa ma attenzioni sul fatto che queste sostanze raggiungono i corsi d’acqua, che poi arrivano fino al mare.
Inquinamento da plastica
L’inquinamento da plastica usa e getta era diventato un tema molto caldo che iniziava a fare breccia nella sensibilità dei cittadini tanto da indurre la UE a mettere al bando le stoviglie. Ora, a nemmeno due mesi di distanza, il problema del marine litter, dei rifiuti e degli animali sterminati dalla nostra incuria sembra un lontano ricordo.
Mascherine usate, guanti e flaconi di disinfettante diventano le uniche nostre protezioni contro il nemico invisibile e una volta che hanno fatto il loro dovere non importa più abbandonarle dove capita. Non va bene.
Proteggerci in questo modo non serve a molto, se poi non smaltiamo correttamente i dispositivi che ci aiutano a diminuire il contagio. Se non volete pensare all’ambiente, state attenti almeno a non spargere il virus. Controllate le vostre mascherine usate.