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Mascherine usa e getta

La riapertura delle scuole dopo la chiusura pluri-mensile del lockdown sta tenendo banco. Tante famiglie hanno fatto fatica a tenere il passo con l’istruzione dei propri figli gestendo le lezioni a distanza e le difficoltà tecniche. Ora la preoccupazione che quelle settimane dure siano destinate ad essere perpetrate ancora per molto e che i ragazzi perdano del tutto il contatto con la classe. La situazione è nebulosa ed ora si aggiunge un problema che non si era considerato: la gestione delle mascherine usa e getta.

L’obbligo delle mascherine

Se fino a pochi giorni fa sembrava che gli alunni in aula avessero facoltà di non indossare le mascherine seppur rispettando le distanze di sicurezza assicurate, ora tutto è cambiato. Il Comitato Tecnico esprime un ulteriore dettaglio: le mascherine usa e getta dovranno essere indossate nelle scuole elementari solo in caso di spostamenti mentre nelle medie e superiori saranno obbligatorie anche al banco.

Non solo. Secondo le più recenti disposizioni, gli studenti dovranno usare preferibilmente mascherine chirurgiche. Per questo il Commissario Speciale per l’Emergenza Coronavirus Domenico Arcuri ha annunciato a Repubblica di voler fornire 11 milioni di dispositivi di protezione agli istituti italiani con misure e taglie differenti a seconda dell’età. Ma dove c’è qualcosa significa che presto non ci sarà.

La situazione rifiuti

Ma come avverrà lo smaltimento delle mascherine usa e getta? Secondo Stefano Vignaroli, Presidente della Commissione:  

con le mascherine di comunità si eviterebbe invece un’enorme mole di usa e getta che va ad appesantire il nostro sistema impiantistico per il trattamento dei rifiuti e non è certo educativo per i ragazzi, ai quali invece la scuola dovrebbe dare il buon esempio anche sul fronte della difesa dell’ambiente.

In merito si pronuncia anche Giorgio Zampetti, Direttore Generale di Legambiente, con queste dichiarazioni:

Auspichiamo che venga predisposta una fornitura adeguata di mascherine riutilizzabili certificate, equivalenti a quelle chirurgiche monouso, per gli studenti sollecitandoli e invogliandoli a utilizzare le lavabili per ridurre il quantitativo di usa e getta che circola nel Paese, e garantendo comunque la tutela della salute. Per far questo sarà fondamentale porre grande attenzione anche all’insegnamento e alla diffusione di modalità di comportamento corrette, a partire dalle modalità di utilizzo e lavaggio delle mascherine, seguendo le indicazioni dell’ente certificatore e del produttore. Inoltre, chiediamo di privilegiare le produzioni nazionali e di qualità per dare un giusto riconoscimento alle aziende italiane che hanno riconvertito alcune loro linee produttive. La riapertura delle scuole è il più grande cantiere civico che il nostro paese si trova ad affrontare e la prevenzione la faranno gli strumenti ma anche la consapevolezza dei giusti comportamenti da assumere per garantire la prevenzione dal virus.

La differenza tra le mascherine di stoffa e quelle chirurgiche

In conclusione facciamo chiarezza su questo passaggio. Le mascherine chirurgiche sono:

quelle per uso medico, da utilizzare in ambiente sanitario e certificate in base alla loro capacità di filtraggio. Rispondono alle caratteristiche richieste dalla norma UNI EN ISO 14683-2019 e funzionano impedendo la trasmissione.

Le “mascherine di comunità” riducono la circolazione del virus e, come previsto dall’articolo 16 comma 2 del DL del 17 marzo 2020, non sono soggette a particolari certificazioni, ma non possono essere considerate dei dispositivi medici, né dispositivi di protezione individuale, ma una misura igienica utile a ridurre la diffusione del virus.

Regole per una mascherina fai da te

Se decidi di fare in casa una mascherina, ricorda di rispettare queste condizioni:

  • quella in stoffa va realizzata con un tessuto che è possibile lavare a 90 gradi;
  • quella in carta forno gettata una volta usata;
  • non protegge dalla trasmissione del virus;
  • può essere utile per non toccarsi la bocca;
  • può essere utile per non disperdere la stragrande maggioranza delle goccioline più macroscopiche (ma non basta)

C’è da ricordarsi che la maggior parte delle mascherine e dei guanti monouso sono fatti con materie plastiche e, una volta finito di usarli, finiranno in mezzo ai rifiuti in plastica che produciamo ogni giorno. E ormai da mesi troppo spesso vengono abbandonati nell’ambiente. Il tema delle mascherine usa e getta non può e non deve essere trascurato. E’ essenziale che il nostro ambiente ne sia tutelato.

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