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Il livello soddisfazione della salute

Ad oltre un anno dalla pandemia è ovvio che tutti noi siamo spaventati e sfiduciati. L’arrivo del vaccino ha indubbiamente acceso un lumicino di speranza per l’umanità ma non bisogna dimenticarsi delle tante perdite che abbiamo subito a livello umano. Viene spontaneo chiedersi quale sia il livello di soddisfazione della salute. Crediamo ancora nei nostri medici? Stimiamo come prezioso l’aiuto degli addetti alla salute che continuano ad impegnarsi per noi? Affideremmo a loro le nostre vite come lo facevamo prima di tutto questo? Conoscere le risposte a queste domande e noi le raccontiamo ai nostri soci.

Il livello di soddisfazione della salute

Secondo gli esperti medici che hanno analizzato il livello di soddisfazione della salute:

anche nelle fasi iniziali della pandemia, una quota rilevante di cittadini ha continuato a manifestare un giudizio positivo per la propria vita personale.

Nella prima parte dell’anno le dimensioni della salute, delle relazioni familiari e amicali o del tempo libero, valutate nei dodici mesi precedenti, hanno continuato a soddisfare e gratificare quote elevate di popolazione.

A completezza, va detto che anche il giudizio sulla situazione economica personale è rimasto positivo per la maggioranza delle persone, ma è peggiorato tra i lavoratori autonomi e sale dal 25,7% al 29,1% la quota di famiglie che dichiarano un peggioramento rispetto al 2019.

Lo studio

Il segno positivo del livello di soddisfazione della salute nasce da una ricerca molto seria che ha fatto emergere aspetti interessanti:

Alla domanda “Attualmente, quanto si ritiene soddisfatto della sua vita nel complesso?”, in base a un punteggio da 0 a 10 (dove 0 indica “per niente soddisfatto” e 10 “molto soddisfatto”), nel 2020 il 44,3% delle persone di 14 anni e più indica i livelli di punteggio più alti (8-10), il 41,3% giudica la propria vita mediamente soddisfacente (6-7) mentre il 12,5% la valuta con i punteggi più bassi (0-5).

Rispetto al 2019, la quota di chi esprime i punteggi più alti sale dal 43,2% al 44,3%, a scapito sostanzialmente dei punteggi più bassi (dal 14,2% al 12,5%). A essere più soddisfatti sono le persone nelle classi di età centrali, i residenti al Nord, gli occupati nelle posizioni più elevate o alle dipendenze e le persone più istruite. La crescita del livello di soddisfazione ha riguardato uomini e donne in misura analoga. Nei vari gruppi di età la quota di coloro che esprimono elevati livelli di soddisfazione è sostanzialmente stabile o in aumento. In particolare, la crescita è stata più elevata tra le persone di 35-44 anni (dal 44,4% al 47,5%) e di 45-54 anni (dal 43,1% al 45,4%).

Il quadro dei giudizi espressi in relazione alle caratteristiche socio-demografiche non varia rispetto al passato. Le differenze di genere rimangono inalterate: le donne con giudizi elevati di soddisfazione sono il 43,1% e gli uomini il 45,5%. La soddisfazione diminuisce, tendenzialmente, con il progredire dell’età: la quota di molto soddisfatti è quasi il 56% tra i 14-19enni mentre scende al 36,6% tra le persone di 75 anni e più.

L’impatto della pandemia

Tutti questi numeri significano, quindi, che, nel complesso, la soddisfazione per questo aspetto della vita diminuisce al crescere dell’età e raggiunge il minimo nella classe dei 75enni e più (56,9%):

Le donne dichiarano una soddisfazione sempre minore degli uomini anche a parità di età, con differenze maggiori nelle età anziane: sono molto o abbastanza soddisfatte per il proprio stato di salute nel 79,4% dei casi rispetto all’84,0% degli uomini.

Rispetto al 2019 si osserva una lieve crescita della quota di soddisfatti per questo aspetto della vita, che ha riguardato in egual misura uomini e donne. La prima fase di diffusione della pandemia sembrerebbe aver portato le persone a relativizzare le proprie valutazioni spostandole verso l’alto, soprattutto tra chi esprimeva i livelli più bassi.

Il miglioramento (+1,4% a livello generale) si registra soprattutto tra le persone con più di 35 anni di età, soglia a partire dalla quale la quota dei soddisfatti si colloca quasi al 90%. Sul territorio, la soddisfazione per il proprio stato di salute è più alta al Nord: 83,6% contro 79,2% del Mezzogiorno, malgrado il processo di invecchiamento sia più avanzato nell’Italia settentrionale. Il Centro presenta una quota di persone molto o abbastanza soddisfatte pari all’ 81,2%.

 

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