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Green Pass obbligatorio

L’Italia è il paese dei guelfi e dei ghibellini, dei derby calcistici e dell’eterna lotta tra Don Camillo e Peppone. Non fa eccezione il tema del Green Pass obbligatorio che divide i no vax da chi invoca il ritorno alla normalità anche in questo modo. La campagna di vaccinazione in Italia non è andata male come numeri ma non è stata semplice.  Fra minacce di blocco delle stazioni da parte del popolo di no vax e il Viminale che sottolinea ogni giorno le potenziali situazioni di pericolo, anche in seguito alle ultime aggressioni verificatesi su tutto il territorio nostrano, sono stati messi accessi. Alla fine s’è deciso per l’estensione del documento che bisognerà mostrare obbligatoriamente per accedere ad alcuni luoghi ed eventi. A questo punto c’è da chiedersi quali saranno i posti dove è chiesto di estrarre il Green Pass, nelle sue versioni digitale o cartacea. Cerchiamo di rispondere in modo chiaro per i nostri soci.

La scuola

Nel settore dell’istruzione il Green Pass obbligatorio è realtà. Tutto il personale scolastico e universitario e gli studenti universitari, molti dei quali stanno per iniziare la sessione di fine estate degli esami, dovranno possedere il lasciapassare verde per vivere serenamente la formazione. Anche gli iscritti ai vari atenei italiani che stanno riaprendo i battenti, con la speranza di lasciarsi alle spalle per sempre difficoltà e isolamento della didattica a distanza, saranno sottoposti a controlli a campione mentre, per insegnanti e lavoratori, sono previste verifiche ad hoc attraverso strumenti come i lettori a QR Code.

Cosa accade in caso di mancato rispetto del requisito di Green Pass obbligatorio? Sono previste ripercussioni sulla carriera lavorativa per docenti e altri dipendenti delle università. La mancanza di Green Pass, infatti, sarà considerata assenza ingiustificata e, a decorrere dal quinto giorno di assenza, il rapporto di lavoro sarà sospeso. Non sono così dovuti la retribuzione, né altro compenso.

I trasporti

Dopo un’estate di viaggi dove non era previsto l’obbligo di Green Pass sia sugli aerei sia su altri mezzi di trasporto, dallo scorso 1 settembre dobbiamo fare attenzione al “chilometraggio” dei nostri viaggi. In caso di itinerari lunghi, è fondamentale portare il lasciapassare che sarà obbligatorio per viaggi che attraversano almeno due regioni a bordo di:

  • aerei
  • navi
  • treni
  • traghetti
  • pullman

Non servirà il Green Pass obbligatorio, invece, per salire su bus urbani, metro o treni locali. Di seguito riportiamo alcune categorie di mezzi su cui non si potrà accedere senza Green Pass:

  • navi e traghetti che effettuano trasporto interregionale, con l’eccezione dei collegamenti marittimi nello Stretto di Messina
  • Intercity
  • Intercity Notte
  • treni ad Alta Velocità, non per i regionali
  • autobus che svolgono servizio in modo continuativo o periodico su un percorso che collega più di due regioni e per quelli adibiti a servizi di noleggio con conducente. 

Al momento il Green Pass obbligatorio sarà in vigore fino al 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza. Chiaramente tutto questo non si applica ai soggetti esclusi per età dalla campagna vaccinale e ai soggetti esenti sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del ministero della Salute.

Dove non serve il Green Pass obbligatorio

I negozi di qualunque dimensione sono esenti da Green Pass obbligatorio, anche per le difficoltà nel controllo della documentazione. Lo stesso vale per centri commerciali e supermercati. Il documento deve essere mostrato da chi vuole sedersi al tavolo a consumare un drink, uno snack o un pasto in bar, ristoranti e altri locali pubblici ma non è necessario in caso di rapida consumazione al bancone. Gli alberghi rimangono “Green Pass free” nonostante l’obbligatorietà per i viaggi a lunga percorrenza.

Infine, niente obbligo anche per chiese e luoghi di culto e farmacie e per praticare sport all’aperto.

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