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Fallimento del Cirque du Soleil

Le vittime del Coronavirus sono state molte e purtroppo, seppur in calo, non sono ancora finite. In Italia ci sono state regioni come la Lombardia, con Bergamo e Milano tristi protagoniste, che hanno pagato pegno in modo pesantissimo. Purtroppo il lockdown, per la necessità di contenere i contagi, ha causato anche vittime meno fisiche ma più pecuniarie. Si tratta di un collasso economico senza precedenti che non ha risparmiato settori ma alcuni sono ancora meno sotto alle luci dei riflettori dell’agenda-setting. Il mondo dello spettacolo ne è fulgido esempio e il fallimento del Cirque du Soleil ancor di più.

Vediamo più nel dettaglio.

Il fallimento del Cirque du Soleil

Il celebre circo canadese senza animali famoso in tutto il mondo per i suoi meravigliosi spettacoli annuncia la bancarotta assistita. La colpa, ovviamente, è stata della pandemia mondiale che ha fisicamente svuotato le sale dei teatri. Non è tutto perduto, dalla sede centrale dicono che:

si spera di poter ristrutturare presto il debito: i maggiori azionisti inietteranno infatti milioni di dollari di liquidità per facilitare la sua ripartenza.

Il buco si è creato perché, in poche settimane, il Cirque du Soleil si è trovato a sospendere 44 spettacoli in decine di città, lasciando senza lavoro il 95% dei suoi dipendenti, circa 4mila persone, dando luogo a uno dei maggiori fallimenti culturali causati dalla crisi sanitaria globale.

Cosa dice la stampa

Del fallimento del Cirque du Soleil parla tutta la stampa del mondo. Il numero uno di Cirque du Soleil Enetratainment Group, Daniel Lamarre, spiega meglio la sua posizione sulle colonne de Le Figaro con queste parole:

Negli ultimi 36 anni, il Cirque du Soleil è stata un’organizzazione di grande successo. Con i ricavi zero legati alla forzata chiusura di tutti gli spettacoli per il Covid-19, il management ha deciso di agire in modo deciso per tutelare il futuro della società.

Il circo era arrivato al lockdown già con un bel debito accumulato per finanziare una serie di acquisizioni – difficili – volte a diversificare la sua offerta. Nel 2017 aveva acquistato Blue Man Production, nel 2018 era stata la volta della società di intrattenimento per bambini VStar Entertainment Group, mentre solo l’anno scorso aveva aggiunto al suo portafoglio Works Enetrtainment e la troupe di prestigiatori chiamata Illusionists.

Quando la crisi sanitaria è scoppiata, il Cirque du Soleil aveva solo sulla Strip di Las Vegas sei spettacoli su 44 a livello globale.

Il piano per riprendersi dal fallimento del Cirque du Soleil

Se gli effetti del Coronavirus hanno creato questo disastro allo spettacolo, non significa che si rimarrà con le mani in mano. Senza tutte le sue entrate finanziarie da metà marzo, il Cirque du Soleil ha annunciato un “piano globale per rilanciare il business”, che sarà sottoposto alla Corte Superiore del Quebec per l’approvazione.

Ecco perché, oberato da un debito di oltre 900 milioni di dollari, il gruppo ha presentato una richiesta di protezione contro i suoi creditori, ai sensi della legge fallimentare. Gli azionisti vogliono provare a salvare ciò che può essere risparmiato iniettando 300 milioni di dollari di liquidità. Se la crisi sanitaria non dovesse subire una seconda ondata, gli azionisti sperano che i soldi messi sul tavolo siano sufficienti per superare le turbolenze fino alla ripresa dei principali spettacoli permanenti di Las Vegas e di Orlando. Parte della somma verrà sfruttata per compensare i possessori di biglietti interessati dalla cancellazione degli spettacoli.

E’ indubbio il fallimento del Cirque du Soleil ma è altrettanto indubbio che si sta lavorando per rialzare il sipario. Noi ne siamo felici perché la cultura è alla base della nostra crescita societaria. Tanto che, tra le tante convenzioni, spesso offriamo ai nostri soci ingressi scontati o facilitati a spettacoli teatrali, concerti e mostre.

Non ci resta che continuare a rimanere informati sull’evoluzione del Coronavirus anche e soprattutto grazie al nostro blog che curiamo con costanza settimanale. Anche questo significa far parte del nostro mondo tra soci e figli dei soci che curiamo tra prestiti sociali, borse di studio e pace fiscale.

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