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Danni psicologici da Instagram

I danni psicologici di Instagram sui giovani sono reali e vanno tenuti sott’occhio. La bomba arriva da una prestigiosa fonte, il Wall Street Journal che è entrato in possesso dei risultati di alcuni studi condotti in gran segreto dall’azienda di Menlo Park. Quel che emerge è doppiamente preoccupante perché sembra dimostrabile che Facebook sia a conoscenza del fatto che Instagram sia pericoloso per la salute mentale delle ragazze adolescenti e non agisca. Non è un fatto secondario sapendo quanto tempo passano i giovani e i giovanissimi sul cellulare o sui tablet.

Gli effetti di Instagram sulla psiche

E’ quindi uscito fuori che i danni psicologici di Instagram siano devastanti sugli adolescenti. Secondo le ricerche, commissionate proprio dalla stessa società di Mark Zuckerberg:

Una ragazza su tre in possesso di un account Instagram sviluppa disturbi di percezione del proprio corpo. Tutti i gruppi analizzati, poi, hanno accusato spontaneamente il social di provocare loro angoscia e un aumento delle tendenze depressive. Un disastro.

Tutto questo diventa da allarme rosso se collegato all’annuncio di qualche mee fa di voler lanciare una versione di Instagram per i minori di 13 anni. Il Congresso americano ha bocciato nettamente il tutto ma sapere che sapevano getta una luce inquietante sull’idea stessa. Non solo in un’audizione al Congresso nel marzo 2021, quando gli è stato chiesto dei bambini e della salute mentale, Mark Zuckerberg ha ufficialmente detto:

Da una ricerca che abbiamo visto internamente, emerge che l’utilizzo di app social per connettersi con altre persone può avere benefici positivi per la salute mentale.

Una bugia da non sottovalutare. E ci sono alcuni casi concreti di danni psicologici di Instagram a smascherarla del tutto.

Il caso di Anastasia

Sempre dall’’inchiesta del Journal esce il racconto di un’adolescente, Anastasia Vlasova, che ha iniziato a vedere un terapeuta. Aveva sviluppato un disturbo alimentare dovuto all’eccessivo tempo trascorso su Instagram:

Anastasia si è unita alla piattaforma a 13 anni e alla fine ha trascorso tre ore al giorno incantata dalle vite e dai corpi apparentemente perfetti degli influencer del fitness.

La teen-ager così racconta il suo disagio:

Quando sono andata su Instagram, tutto quello che ho visto erano immagini di corpi perfetti, addominali perfetti e donne che facevano 100 burpees in 10 minuti.

Queste semplici parole stanno alla base dei danni psicologici di Instagram scoperchiati dalla notizia bomba.

I numeri della ricerca

Il 32% delle ragazze adolescenti ha affermato che, quando si sentiva male per il proprio corpo, Instagram lo faceva sentire peggio. Dalle soffiate su questo studio segreto di Facebook sui danni agli adolescenti sono emerse queste diapositive:

  • gli adolescenti incolpano Instagram per l’aumento del tasso di ansia e depressione
  • non è raro far crescere in sé pensieri suicidi
  • è frequente sfogare la frustrazione in gesti rabbiosi

La reazione di Facebook

E cos’ha fatto Facebook per contrastare i danni psicologici di Instagram? Sempre dall’inchiesta esce fuori che sono stati affrontati “sforzi minimi per affrontare questi problemi, che sono stati minimizzati in pubblico”. La ragione potrebbe essere di natura economica:

A Menlo Park sanno benissimo che Instagram è l’app a maggior crescita dell’intero gruppo, e l’espansione della sua base di giovani utenti è vitale per gli oltre 100 miliardi di dollari di entrate annuali dell’azienda. Entrate che non possono essere messe a repentaglio.

Dietro ai danni psicologici di Instagram c’è il dato di fatto che più del 40% degli utenti di Instagram abbia meno di 22 anni e che circa 22 milioni di adolescenti accedono a Instagram ogni giorno negli Stati Uniti, rispetto ai cinque milioni di adolescenti che accedono a Facebook, dove i giovani utenti sono in emorragia costante da ormai dieci anni. In media, gli adolescenti negli USA trascorrono il 50% in più di tempo su Instagram rispetto a Facebook. Ed è un fenomeno globale, non solo americano, quindi state dietro ai vostri figli quando usano i social e parlate con loro. Spiegate che la bellezza non è un valore assoluto e che non c’è niente di male ad accettare il proprio corpo.

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