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Coronavirus e bambini

In questa emergenza rischio contagio Covid-19 in Italia in molti si chiedono in quale rapporto stanno il Coronavirus e i bambini. Si legge di tutto e di più e spesso i pareri medici sono contrastanti. La teoria più accreditata è che i piccoli tendono ad ammalarsi di meno ma ci sono da fare alcune precisazioni davvero importanti.

L’esperto sul rapporto tra Coronavirus e bambini

Il Direttore del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova e del Laboratorio di Virologia e Microbiologia dell’Università AO di Padova Andrea Crisanti spiega come affrontare nel modo giusto il binomio Coronavirus e bambini e lo fa con queste parole:

Non possiamo dire che sia vero per tutti, ma la tendenza è che i più piccoli contraggano meno facilmente il Covid-19. E questo dovrebbe far riflettere per la programmazione delle prossime fasi di convivenza del virus.

Scuole di ogni ordine e grado restano chiuse in Italia come in altri paesi perché considerate possibili focolai di infezione. I bambini, infatti, sono spesso dipinti come dolcissimi “piccoli untori”.

Lo studio sul rapporto tra Coronavirus e bambini

Su come il Covid-19 agisce sui nostri figli si pronuncia uno studio effettuato a Vo’ Euganeo dal gruppo di ricerca di Andrea Crisanti dell’Università di Padova dove emerge un dato importante sul quale sarebbe bene riflettere e che, forse, meriterebbe ulteriori approfondimenti ad parte di chi ne ha mezzi e conoscenza:

Abbiamo analizzato 257 bambini (che non sono pochi) da 1 a 10 anni e nessuno di loro era positivo. 20 di loro viveva in famiglie con numerosi membri infetti, eppure nessuno di loro era a sua volta infetto o comunque ha mai avuto sintomi. Abbiamo concluso che i bambini, se si infettano, si infettano in modo molto transitorio, e comunque non sviluppano sintomatologia.

Questo dato importante sul Coronavirus e i bambini è confermato anche da uno studio francese che ha analizzato il caso di un bambino di 9 anni affetto da coronavirus il quale, nonostante fosse entrato in contatto con 172 persone, non ha trasmesso il virus a nessuno, neppure ai suoi fratelli.

I bambini sembrano dunque poco contagiosi ma è bene fare una distinzione.

Il caso specifico dei neonati e il Coronavirus

Gli esperti hanno scoperto però che la contagiosità dei neonati al Coronavirus è alta:

Le motivazioni di questo non sono note ancora, è un altro mistero di questa malattia. C’è poi da scoprire se i bambini che sono stati esposti al virus producono anticorpi. In caso contrario, i piccoletti potrebbero essere comunque causa di trasporto del virus, per quanto in maniera meno importante.

Sintomi del Covid-19 nei bambini

Il Covid-19 nei bambini può dare sintomi lievi se non del tutto assenti o portare anche a crisi respiratorie importanti. La situazione è complessa da dipanare anche per gli studiosi che parlano ormai di uno scenario multifattoriale:

La gravità della malattia dipende in realtà da tre fattori: piccole variazioni genetiche del virus: il SARS-CoV-2, si sa, può andare incontro a delle mutazioni; carica virale: questo fattore ha un impatto gigantesco sul decorso della malattia; genetica dell’ospite: noi siamo tutti diversi, e queste diversità sono anche a livello del sistema immunitario. Si crea dunque una gigantesca matrice tra le diversità genetiche del virus, le nostre diversità genetiche e la carica virale. Il risultato di questo incrocio genera la diversa sintomatologia.

Ricordiamoci, d’altronde, che questo non è l’unico virus che produce questi effetti così diversi. Anche il morbillo, per citare una malattia comune nei bimbi, può causare una malattia molto leggera fino a casi con manifestazioni cerebrali che possono portare anche alla morte (meningiti, encefaliti), ma il virus è lo stesso.

Concludendo, i nostri eredi sono salvi ma è bene lasciare acceso il campanello d’allarme. Il tema del Coronavirus e i bambini è nel pieno degli studi e sono quando si avranno riscontri scientificamente pubblicati, tutti i genitori potranno davvero tirare un sospiro di sollievo.

Noi continueremo a tenere informati i nostri soci anche su questo punto perché l’informazione è alla base del benessere che garantiamo a chi sta nel nostro mondo.

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