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Azione terapeutica giardinaggio

Secondo quanto riportano i media principali e il tam tam mediatico dei social, potrebbe essere in arrivo una seconda ondata di Coronavirus. Durante l’estate alcuni comportamenti irresponsabili hanno causato una crescita esponenziale del numero dei contagi da Covid-19 ed ora il consiglio è di prepararsi mentalmente ad un papabile nuovo periodo di lockdown.

Il ruolo del giardinaggio

In questo senso è bene iniziare a capire come vivere ventiquattro ore su ventiquattro in casa senza perdere l’entusiasmo per un benessere fisico ed uno anche psicologico. Ecco perché giocherà un ruolo chiave la natura che è da sempre fonte di benessere per noi uomini che, spesso, quando abbiamo bisogno di riprenderci da un periodo difficile, stacchiamo dallo stress o da pensieri nocivi dedicandoci al giardinaggio.

E’ indiscussa anche a livello scientifico l’azione terapeutica del giardinaggio, definitivamente riscoperta da moltissime persone anche durante il lockdown. Secondo Chris Fehlhaber, assistente orticoltore presso Chanticleer Garden a Wayne, in Pennsylvania:

i giardini aiutano la guarigione fisica, mentale ed emotiva.

Proprio Chris racconta che, in un momento difficile della sua vita, l’azione terapeutica del giardinaggio l’ha salvato. Coltivare questo hobby lo ha aiutato a sentirsi meglio, a lasciar andare le preoccupazioni che lo assillavano, rigenerarsi nel corpo e nello spirito. Perché?

Come funziona l’azione terapeutica del giardinaggio

Fare giardinaggio fa bene alla testa perché le piante sono oneste con noi, quando non ricevono abbastanza acqua o sole lo si nota subito. E questa loro qualità ci incoraggia a essere autentici a nostra volta e ad abbassare le difese. Non solo.

Il giardino è un luogo dove la tristezza può essere vissuta in tutta la sua complessità, che ci concede la libertà di provare quello che sentiamo, senza giudizio. E tutto questo, sempre secondo Fehlhaber, ha un effetto positivo perché ci aiuta a essere più autentici. E poi:

ci sono la lentezza e la gentilezza, che in giardino si possono vivere fino in fondo concedendosi una pausa rilassante dal caos della quotidianità e dalla violenza circostante. Tutte caratteristiche che contribuiscono a renderlo uno spazio sacro, di riscoperta di se stessi.

Senza contare che i giardini sono costruiti sull’amore, come dimostra il fatto stesso che crescano grazie alle cure di qualcuno. Per questo connettersi con le varie piante che li abitano può aiutare a guarire. Perché quando ci concediamo di vivere nel presente impegnandoci con ciò che ci circonda, ecco che è più facile accorgersi di quanta vita c’è intorno a noi.

Il ruolo del giardino

Il giardino è in continuo cambiamento e questo ci insegna ad accettare i cicli di vita e di morte anche degli essere umani. Ci stimola a capire che la vita continua anche senza di noi e che la morte fa parte della vita stessa e addirittura la rende possibile. Tutto questo grazie alle piante morte e alla materia organica che diventa compost che fa rinascere il giardino.

Immaginiamo insieme quanto tutto questo, racchiuso nell’azione terapeutica del giardinaggio, possa essere utile durante un isolamento da lockdown. Alcune persone saranno sole, altre moriranno e tante soffriranno. Non è mai facile affrontare tutto questo. La prima volta in tanti sono stati devastati. I danni psicologici dell’isolamento da Coronavirus sono sotto gli occhi di tutti e l’unico modo che questa società ha per difendersi è quello darsi strumenti per contrastare:

  • depressione
  • ansia
  • solitudine
  • manie di persecuzione

Tutto questo può essere fatto anche grazie all’azione terapeutica del giardinaggio. Chiunque non avrà la fortuna di vivere l’isolamento in compagnia, potrà circondarsi di fiori e verde e potrà sentirsi utile prendendosi cura di essere viventi che rispondono alle attenzioni in positivo ma anche alle disattenzioni in negativo.

E’ ciò che sta alla base della pet therapy e ad alcuni giochi da bambino (tipo il tamagotchi) in cui si imparava a considerare il proprio ruolo nel mondo.

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