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Terza Dose

Si discute tanto della campagna vaccinazione in Italia. Non c’è solo la posizione estrema dei no vax. Tanta gente ha paura e, nonostante abbia ottenuto il Green Pass, cerca di carpire quante più informazioni possibili sulla terza dose. Va fatta? Va evitata? Quale vaccino scegliere? Che effetti collaterali ci saranno nel medio e nel lungo termine? Dopo discussioni e riflessioni, e la lettura dei dati che arrivano dai paesi che già hanno iniziato a somministrare la terza dose del vaccino anti Covid, è arrivata la luce verde anche della Commissione tecnico scientifica (Cts) dell’Agenzia italiana del farmaco – Aifa. Era da fine agosto che lo stesso ministro della Salute Roberto Speranza l’ aveva annunciata ma ora arrivano i veri dettagli.

Chi avrà la precedenza per la terza dose

Scondo quanto riporta l’Adnkronos Salute si partirà a fine mese con i pazienti immunodepressi (tipo trapiantati, in terapia oncologica o in trattamento per sclerosi multipla), ma il booster della terza dose toccherà anche gli anziani in Rsa e gli operatori sanitari più a rischio di esposizione al contagio. E per quanto concerne il resto della popolazione? L’Aifa ha dichiarato che attenderà le conclusioni dell’Agenzia Europea del Farmaco – Ema, che ha iniziato nei giorni scorsi una valutazione, sulla questione della terza dose, che potrebbero arrivare tra un mese.

I numeri della terza dose

Secondo un primo calcolo, sembra che:

  • la prima platea di molto fragili sia composta da circa 500mila persone, da immunizzare tra settembre e ottobre;
  • a dicembre potrebbe essere il turno dei 4,2 milioni di over 80 e i 350mila ospiti delle Rsa;
  • a gennaio i 1,85 milioni di operatori sanitari.

Nel resto del mondo

Se guardiamo oltre i confini nostrani, in questo momento:

  • Israele sta vaccinando anche i quarantenni;
  • la Francia ha iniziato con i fragili;
  • in Germania sono pronti per la stessa categoria;
  • negli Usa sono stati già sottoposti a terza dose un milione di immunodepressi e dal 20 settembre dovrebbe partire con gli altri;
  • in Spagna la commissione tecnica responsabile delle decisioni sulle somministrazioni dei vaccini ha dato l’ok a una terza dose contro il Covid per alcuni soggetti “in situazione di grave immunosoppressione”.

Lo studio

A dire che la terza dose sia più urgente per soggetti immunodepressi e malati oncologici è un’autorevole ricerca prossima alla pubblicazione raccontata pubblicamente da Francesco Cognetti, Presidente di Foce (Federazione Oncologi, Cardiologi e Ematologi) con queste parole:

Abbiamo dati su circa 600 pazienti oncologici confrontati con 250 soggetti sani in cui è stato seguito e monitorato per 4 mesi l’andamento degli anticorpi dopo la vaccinazione anti-Covid. Questi dati dimostrano che c’è una diminuzione del tasso anticorpale in particolari pazienti oncologici con determinate caratteristiche. Lo studio dimostra cioè una diminuzione più precoce della immunoreattività dopo il vaccino in alcune categorie di malati oncologici rispetto ai soggetti sani.

I contrari alla terza dose

Com’era avvenuto per le prime due dosi, anche per terza c’è chi contesta. Ne è fulgido esempio Massimo Galli, ordinario di Malattie Infettive all’Università di Milano e infettivologo all’Ospedale Sacco, che in merito dichiara:

Sulla terza dose abbiamo dati piuttosto limitati. La necessità generalizzata è francamente discutibile, con questi vaccini. Se mi ordinano di fare una cosa la faccio, anche se io gli anticorpi ce li ho e sono gagliardi, ma detta così è una terza dose burocratica. Bisogna avere una strategia verso le componenti più fragili e più esposte.

Controbatte Sergio Abrignani, immunologo all’Università di Milano e membro del Comitato tecnico scientifico (Cts):

La terza dose riguarderà tutti gli italiani, seguendo la solita schedula: prima fragili, operatori sanitari, anziani, e poi gli altri. Chiunque si intenda di vaccini sapeva già dall’inizio che sarebbero servite tre dosi. Il miglior modo è vaccinare con tre dosi perché in chi ha risposto male alle prime due aiuta a far partire la risposta, mentre in chi ha risposto bene serve a prolungare la memoria immunologica. E’ probabile che arrivi a breve l’autorizzazione di Fda e Ema. Il richiamo verrà effettuato con vaccini a mRna.

 

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