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Stop alla biopsia dei tumori della pelle

Grandi novità circa i tumori della pelle. Sembra si stia valutando di dare uno stop alle biopsie. Sarebbe un cambiamento epocale sia per i pazienti sia per tutto il reparto medico ma il tema, caldo e importante, è valutato con attenzione e da persone in grado di prendere la scelta giusta. Intanto informiamo i nostri soci su questa evenienza e sulle logiche che l’ha iniziata a paventare. Perché la prevenzione nella salute passa anche dall’essere informati tempestivamente.

Perché lo stop alla biopsia per i tumori della pelle

La possibilità di interrompere quest’esame medico nasce da queste precise considerazioni scientifiche:

Le biopsie cutanee sono operazioni invasive, perché i medici ritagliano piccoli grumi di tessuto per i test di laboratorio, lasciando i pazienti con ferite che possono richiedere settimane per guarire.

Chiaramente si tratta di un prezzo che vale la pena pagare perché dà modo di ottenere una diagnosi precoce in caso di cancro. Però, negli ultimi anni, la ricerca medica ha registrato il fatto che:

il numero di biopsie è cresciuto circa quattro volte più velocemente del numero di tumori rilevati, con circa 30 lesioni benigne ora sottoposte a biopsia per ogni caso di cancro della pelle riscontrato.

La ricerca sullo stop alla biopsia per i tumori della pelle

Di fronte a questi numeri, i ricercatori dello Stevens Institute of Technology hanno deciso di sviluppare un dispositivo portatile a basso costo, che darebbe modo di dimezzare il tasso di biopsie non necessarie e offrire ai dermatologi e ad altri medici in prima linea un facile accesso alla diagnostica del cancro di laboratorio.

Le dichiarazioni

A spiegare questo strumento che sancirebbe lo Perché lo stop alla biopsia per i tumori della pelle è Negar Tavassolian, Direttore del Laboratorio di bio-elettromagnetismo di Stevens che, sul tema, dichiara:

Non stiamo cercando di sbarazzarci delle biopsie, ma vogliamo fornire ai medici strumenti aggiuntivi e aiutarli a prendere decisioni migliori. Il dispositivo utilizza l’imaging a onde millimetriche, la stessa tecnologia utilizzata negli scanner di sicurezza degli aeroporti, per scansionare la pelle di un paziente.

Il tessuto sano riflette i raggi delle onde millimetriche in modo diverso rispetto al tessuto canceroso, quindi è teoricamente possibile individuare i tumori monitorando i contrasti nei raggi riflessi dalla pelle.

Lo strumento per evitare biopsie per tumori della pelle

Le premesse sono ottime:

Il team ha utilizzato questa tecnologia per esaminare 71 pazienti durante visite cliniche, e sono riusciti a individuare accuratamente lesioni benigne e maligne in pochi secondi.

Nello specifico, hanno potuto identificare il tessuto canceroso con una sensibilità pari al 97% e una specificità del 98%, un tasso competitivo anche con i migliori strumenti diagnostici di livello ospedaliero.

Esistono altre tecnologie di imaging avanzate in grado di rilevare i tumori della pelle, ma si tratta di macchine grandi e costose che non sono disponibili in clinica. Questo nuovo strumento, invece, è a basso costo, piccolo e facile da usare.

Ecco perché lo stop alla biopsia per i tumori della pelle non va visto come un passo indietro della ricerca scientifica o della prevenzione. Si tratta semmai di una possibile razionalizzazione dei costi e della mole di lavoro a vantaggio tutto dei pazienti. Snellire i tempi di attesa, infatti, potrebbe salvare tante vite là dove il tempo è un fattore importante. Risparmiare fondi potrebbe essere utile per tutti perché si potrebbero destinare ad altre ricerche comunque importanti per la sopravvivenza dell’umanità.

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