vai al contenuto principale
Salute mentale dei giovani

I ragazzi sono il nostro futuro. Non dobbiamo dimenticarlo mai. Ecco perché noi di Cassa Mutua Lazio abbiamo messo a disposizione dei nostri soci lo strumento delle borse di studio. Per aiutare in un modo concreto i nostri figli a costruirsi un’identità ed una professione sui libri. Un altro tipo di supporto in cui crediamo fermamente è l’informazione attraverso cui si prende consapevolezza dei problemi e si mettono in atto operazioni di prevenzione. In quest’ottica segnaliamo questi studi sulla salute mentale dei giovani.

Le novità sulla salute mentale dei giovani

In queste ore sta trapelando la scoperta che la salute mentale dei giovani diminuisce drasticamente a 14 anni e peggiora durante l’adolescenza. Non solo:

Il loro benessere diminuisce ancora di più verso la fine dell’adolescenza, mentre sintomi depressivi aumentano in modo significativo.

Quello che accende i campanelli d’allarme è che la colpa sembra essere dei social network, i cui effetti (in particolare sull’universo femminile) sono piuttosto deleteri. La fonte della scoperta è una ricerca scientifica.

La ricerca

A sostenere che sia in  grave pericolo la salute mentale dei giovani sono l’Education Policy Institute (EPI) e The Prince’s Trust, che hanno pubblicato un importante studio sulla salute mentale e il benessere dei giovani della generazione Z. E’ merso che un uso troppo frequente dei social media abbia un effetto negativo sull’autostima dei ragazzi.

Il Prince’s Trust Tesco Youth Index del 2021 ammonisce i genitori:

State attenti al contributo devastante che la pandemia ha avuto e ha sul benessere mentale dei giovani. Tenete a mente che l’esperienza dei giovani che non hanno buona istruzione, una occupazione o una qualsiasi forma di formazione è più negativa di quella dei giovani che non lavorano e non si formano.

I giovani e la pandemia

Secondo i dati del Prince’s Trust Tesco Youth Index su questo lavoro sulla salute mentale dei giovani:

  • un giovane su quattro (26%) ammette di sentirsi “incapace di affrontare la vita” dall’inizio della pandemia;
  • il dato aumenta al 40% tra coloro che non lavorano, non studiano o non seguono la formazione;
  • la metà dei giovani di età compresa tra i 16 ei 25 anni (50%) afferma che la propria salute mentale è peggiorata dall’inizio della pandemia.

Questo rapporto è di quest’anno ed ha esaminato 2.180 ragazzi di età compresa tra 16 e 25 anni in tutto il Regno Unito. La sintesi estrema è che:

I più giovani si sentono ansiosi più che mai. Più della metà dei giovani (56%) si sente ansioso “sempre” o “spesso”, raggiungendo il 64% per i giovani disoccupati.

I malesseri delle ragazze

C’è una specifica importante da fare sulle novità emerse circa la salute mentale dei giovani:

Le ragazze sperimentano più sintomi depressivi rispetto ai ragazzi, come sentirsi inutili o senza speranza, mentre sono anche più propense a sentirsi insoddisfatte del loro aspetto fisico. La percentuale di ragazze che si sentono insoddisfatte del proprio aspetto aumenta notevolmente tra gli 11 ei 14 anni, da 1 su 7 a circa 1 su 3.

Sono sempre i social media a fare danni. Neanche generazione di nativi digitali è libera da un effetto negativo sulla salute di ragazzi e ragazze, insieme all’autostima delle ragazze. Ma la colpa è l’uso smodato che se ne fa.

Le dichiarazioni

In merito a quanto scoperto sulla salute mentale dei giovani, Whitney Crenna-Jennings, autrice del rapporto e ricercatrice all’Education Policy Institute, dichiara:

Questa ricerca mostra che la salute mentale dei giovani della Generazione Z si deteriora notevolmente quando in adolescenza, con le ragazze in particolare che vedono un forte calo del loro benessere personale e dell’autostima a partire dai 14 anni circa.

In conclusione, l’uso intenso dei social media e la mancanza di esercizio fisico sono solo alcuni dei fattori che troviamo direttamente collegati a problemi di salute, anche mentale, dei nostri giovani. Ma non è tutto, insomma. La soluzione non è bloccare un social o vietarne completamente l’utilizzo. Quello che serve ai nostri ragazzi è una nostra parola più. E la nostra costante presenza.

Torna su