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Promesse di Figliuolo

Siamo ormai in una nuova fase della vaccinazione in Italia. La gente sta intravedendo la luce in fondo al tunnel e, nonostante le polemiche e il terrorismo sui diversi vaccini, si procede in modo anche spedito. Resta il fatto che, per il bene del paese, è importante capire lo stato dell’arte del tema. Dove saremo tra qualche mese? Cosa avremmo raggiunto a livello di immunità di gregge? Ad oggi il miglior modo per darsi risposta è analizzare la solidità delle promesse di Figliuolo.

Le promessa del Commissario Figliuolo

Quel che dice il Commissario suona come una vera speranza di ricevere il vaccino presto, e stavolta la parte interessante è che sono coinvolti anche i più giovani:

Da fine maggio si faranno le inoculazioni a tutte le classi di età sotto i 65 anni, con la partenza della campagna di massa e di quelle aziendali. L’obiettivo del commissario per l’emergenza – fermo restando l’arrivo delle dosi previste – è di arrivare «al prossimo step, che sarà sulle classi produttive, perché questo sarà un mese di transizione. Dopo pensiamo all’estate.

Non solo questo. Nel frattempo si lavora anche sul piano di immunizzazione degli studenti, al cui interno c’è lo studio dell’ipotesi del vaccino anti-Covid a scuola come avveniva tanti anni fa, negli anni settanta quando ad essere somministrate erano le dosi contro il vaiolo.

Effetto benefico sul bollettino

In queste ore, si registra l’effetto benefico delle promesse di Figliuolo quando trattano le inoculazioni contro il Coronavirus:

Per il quarto giorno consecutivo il numero delle vittime giornaliere è sotto il dato delle 300 e nelle ultime 24 ore è stata registrata la cifra più bassa di decessi per Covid degli ultimi sette mesi, 144 vittime. L’ultimo dato simile era stato registrato il 26 ottobre 2020, quando la cifra era di 141 morti a causa della pandemia.

Dobbiamo premere sulle classi over 60, per le quali la media di somministrazioni è ancora bassa, e il piano va seguito in maniera ordinata e coerente. Quando avremo messo in sicurezza gli over 65 si può aprire a tutte le classi di età. Si vada a vaccinare poi classi produttive, penso ad esempio al settore alberghiero.

L’arrivo delle fiale

Noi stiamo ancora aspettando l’arrivo di oltre due milioni e 100mila dosi di Pfizer. Stando sempre alle promesse di Figliuolo:

In tutta il Paese è stato raggiunto – e superato – per il secondo giorno consecutivo l’obiettivo delle 500mila inoculazioni quotidiane. L’importante è anche concentrarsi nel mantenere la quota dell’utilizzo del 90% di dosi a disposizione.

Al dibattito partecipa anche un’altra voce, quella del capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio. In merito dice:

Il valore della media delle somministrazioni comunque al momento è di 395mila dosi: questo significa che per raggiungere l’obiettivo di almeno 15 milioni di dosi nel mese di maggio è necessario accelerare ancora. Ad aumentare la media, ma solo nei prossimi mesi e probabilmente in seguito all’approvazione di Pfizer o altri sieri per gli under 16, potrebbero essere anche le vaccinazioni nelle scuole ai ragazzi.

Le vacanze possibili

Dietro le promesse di Figliuolo ci sono le vacanze estive degli italiani e, di conseguenza, la salute del nostro turismo.

Secondo il piano del generale, in vista dell’estate la soglia delle 500 mila dosi giornaliere si dovrebbe alzare a un milione:

Superato il problema delle consegne, che sembrano esser entrate a regime e procedono ora senza intoppi, presto anche i medici di medicina generale potranno giocare da protagonisti nell’esercito dei vaccinatori. Questo significa dotare la campagna di circa 30 mila somministratori in più, tanti hanno dato la disponibilità in merito, e ad essi potranno aggiungersi le farmacie.

Osservando il paese con una prospettiva a medio termine, il Commissario Figliuolo pensa a punti vaccinali nei luoghi di villeggiatura per incentivare anche le immunizzazioni dei giovani. La soluzione piace a molti perché non distruggerebbe un indotto sui poggia buona parte del paese costiero. Il rischio di paralisi totale come è accaduto per gli addetti ai lavori degli sport invernali e delle montagne, quindi, è scongiurabile.

Le promesse di Figliuolo, quindi, sembrano davvero (e per nostra fortuna) avere un grande fondamento di verità e di concretezza. Cosa che porterà ad affrontare il terzo inverno col Coronavirus in modo più costruttivo e speranzoso.

Non si tratta solo di impoverimento medio ma anche della voglia di tornare a fare progetti per il futuro e a vivere la vita di tutti i giorni, che avevamo dato per scontata, in modo sano e intenso.

 

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