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Primi vaccinati Covid

Tra pochissimi giorni, il 27 del mese, inizieranno i primi vaccini Covid in Europa. Dalla Val d’Aosta alla Sicilia saranno 9.750 le prime dosi del vaccino Pfizer che verranno somministrate a medici, infermieri, operatori sanitari e ospiti delle Rsa. Tra i nomi di spicco ci sono Massimo Galli, responsabile del reparto malattie infettive all’Ospedale Sacco di Milano, e Raffaele Bruno, il famoso infettivologo. Ora che siamo vicini all’uscita del tunnel, le cose da sapere sono tante ed è nostro dovere nei confronti dei nostri soci dare più informazioni possibili sul tema perché anche da qua passa la salute.

Come saranno gestiti i primi vaccini Covid

Per somministrare cum grano salis i primi vaccini Covid, il Governo ha proposto:

  • un’applicazione per prenotare e controllare le vaccinazioni;
  • hub a livello regionale;
  • aiuto di medici in pensione, specializzandi e farmacie.

Il piano italiano in vista dell’arrivo del vaccino contro il Coronavirus a gennaio sta prendendo forma in attesa dell’ok definitivo dell’Agenzia Europea del Farmaco Coronavirus, dal primo contagio alla pandemia. Il sì finale dovrebbe arrivare il 29 dicembre, ad ore, il successivo “semaforo verde” della Commissione Euorpea è atteso per i primi di gennaio e poi si potrebbe partire con il piano vaccini del governo per portare:

le 202 milioni di dosi nel primo trimestre del 2021 annunciate dal Ministro della Salute Roberto Speranza.

Le categorie primarie

I primi vaccini Covid saranno per le categorie primarie che sono:

quasi 6,5 milioni gli italiani con la possibilità che anche i medici in pensione possano dare un contributo per sgravare il personale degli enti locali.

Il Commissario per l’Emergenza Domenico Arcuri ha illustrato gli ultimi aggiornamenti del piano vaccini alle Regioni nella riunione convocata dal ministro degli Affari Regionali dicendo testuali parole:

L’indagine dei primi vaccini Covid sarà eseguita immediatamente prima della vaccinazione (tempo zero) e a distanza di uno, 6 e 12 mesi. Una volta che saranno disponibili le evidenze scientifiche dell’indagine, queste saranno pubblicate e utilizzate a fini informativi e valutativi.

Alle Regioni sia Arcuri sia Boccia hanno ribadito la necessità che vi sia un loro coinvolgimento immediato. Al tal proposito Boccia ha dichiarato:

Mai come in questo momento il rapporto di collaborazione con le Regioni e gli enti locali sarà decisivo nel contrasto al virus. Nel primo trimestre del 2021 arriveranno in Italia oltre 28 milioni di dosi.

E i primi a essere vaccinati, secondo le tabelle del ministero, dovranno essere 6,5 milioni di italiani così divisi:

  • 1.404.037 operatori sanitari e socio sanitari;
  • 570.287 personale e ospiti di Rsa;
  • 4.442.048 anziani sopra gli 80 anni

Le date dei primi vaccini Covid

Le 3,4 milioni di dosi del vaccino della Pfizer (che necessitano di una catena del freddo estrema, tra i -20 e i -70 gradi) dovrebbero essere disponibili entro la fine di gennaio e saranno consegnate direttamente dall’azienda produttrice nei 300 siti indicati dal governo, ospedali e Rsa, per la prima fase della campagna che riguarderà appunto il personale sanitario e gli anziani nelle residenze, che saranno vaccinati attraverso delle unità mobili.

A questo scadenzario vanno aggiunte risorse umane:

Per realizzare questa prima fase, il Ministero della Salute ha ipotizzato servano 20mila persone tra medici, infermieri, assistenti sanitari, operatori socio sanitari, personale amministrativo e anche specializzandi.

L’hub di stoccaggio nazionale

Non solo. Come Arcuri precisa, l’hub di stoccaggio nazionale sarà all’aeroporto militare di Pratica di Mare, un sito protetto dove transiteranno tutte le 202 milioni di dosi previste in arrivo in Italia da gennaio al primo trimestre del 2022. È da qui che in Italia partirà la controffensiva al virus, con camion della Difesa ed elicotteri pronti a fare rifornimento di dosi e a trasportarle in tutto il Paese. Per la maxi-campagna di somministrazione è stato scelto un luogo che:

deve avere un livello di sicurezza massima e ad alta sorveglianza.

Ma Pratica di Mare è solo il punto di inizio del sistema della logistica messo a punto nel piano per i primi vaccini Covid, che prevede poi le fasi di:

  • approvvigionamento;
  • stoccaggio;
  • trasporto.

Nello specifico, per quelle dosi che necessitano della catena del freddo standard, compresa tra i due e gli otto gradi, sarà previsto un modello di distribuzione “hub and spoke“, con un sito nazionale di stoccaggio e una serie di siti territoriali di secondo livelloto il “medico del paziente 1” e che lavora al Policlinico San Matteo di Pavia.

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