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Nuova campagna vaccinale

La quarta dose è al centro della discussione pubblica. Era inevitabile ma è necessario evitare gli errori del passato dando da subito voce a tutte le parti per fornire ai nostri soci tutte le informazioni e gli strumenti per decidere da soli la strada migliore. Se da parte del Ministero della Salute l’unica informazione che si fa sulla vaccinazione Covid si continuerà a concentrare esclusivamente sul reintegro a lavoro del personale sanitario no vax, su cosa possa o non possa fare una persona non vaccinata e su chi possa evitare di ricorrere alla quarta dose con i vaccini aggiornati, il rischio di far diventare un grande flop l’attuale campagna vaccinale diventa quasi una certezza a detta di alcuni esperti. Vediamo su quali basi si fonda questa tesi.

Nuova campagna vaccinale, i rischi

La discussione pubblica si fonda sulle dichiarazioni recenti del Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato a proposito dei vaccini contro il Covid in cui sostiene che il rischio di morte sia l’unico elemento da tenere in considerazione per giudicare come “utile” o meno il ricorso ad una vaccinazione. Con questa premessa c’è chi pensa che non abbia senso continuare a raccomandarla per malattie che non espongono le persone ad un alto rischio di esito fatale. Secondo questa corrente di pensiero:

Oggi, ad esempio, il vaccino contro l’influenza stagionale è offerto gratuitamente a quelle donne che si trovano in gravidanza e nel periodo “post partum” all’inizio della stagione epidemica, così come a personale sanitario, forze di polizia, vigili del fuoco e categorie “socialmente utili” che potrebbero “avvantaggiarsi della vaccinazione, per motivi vincolati allo svolgimento della loro attività lavorativa”.

Allo stesso modo viene raccomandata per gli allevatori, macellatori, addetti al trasporto di animali o donatori di sangue. Tutte categorie che non sono di certo esposte a rischio di decessi, in assenza di particolari fragilità individuali, in caso di influenza.

C’è chi sostiene che lo stesso discorso potrebbe essere esteso alla vaccinazione contro la varicella consigliata anche agli operatori scolastici, oltre a quelli sanitari, nonostante il rischio più residuale di decesso a causa di questa patologia. E questo perché all’interno dei piani vaccinali il criterio della mortalità, per ovvie ragioni, non è l’unico ad esser preso in considerazione.

La situazione

Non si può capire a pieno la situazione dell’imminente nuova campagna vaccinale senza ricordare che, ad oggi, i vaccini bivalenti contro il Covid sono stati autorizzati da Ema e Aifa:

  • per tutti gli over 12
  • per gli anziani
  • per tutta la fascia di età over 60
  • per i fragili con almeno 12 anni di età
  • per il personale sanitario
  • per chi lavora all’interno di luoghi a rischio come ospedali o Rsa

Il tema, quindi, a detta di alcuni, meriterebbe una più profonda analisi:

Al di là del rischio decesso si dovrebbero infatti tenere in considerazione anche quei criteri di pubblica utilità per chi ad esempio lavora nei servizi primari, esattamente come già si fa per le vaccinazioni contro l’influenza, oltre ad altre ragioni di salute pubblica come la possibilità di non contrarre una malattia che potrebbe anche assumere forme gravi o, ancora, evitare forme di long covid che potrebbero pesare a lungo sullo stato di salute delle persone.

Le fonti

Si tratta di una posizione sulla nuova campagna vaccinale che affonda le sue radici nell’Agenzia Europea del Farmaco (LINK) che già da tempo aveva avvertito del fatto che:

le campagne di vaccinazione dovrebbero tenere conto dell’impatto delle dosi ripetute di richiamo sull’accettazione e sull’assorbimento del vaccino nella popolazione generale”. Da qui il consiglio a prepararsi a fare più promozione e informazione sul ruolo di una futura quarta dose e sull’impatto della malattia.

Per chiudere questo excursus su questo ragionamento, chi dà per buone queste posizioni considera reale il rischio di far diventare un grande flop l’attuale campagna vaccinale.

 

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