
La protezione dei nostri soci è fondamentale. Noi di Cassa Mutua Lazio lo facciamo con strumenti come il prestito sociale al 4%, le convenzioni e le borse di studio ma non solo. Crediamo molto anche che possa servire una corretta informazione. Lavorando da oltre 60 anni nel settore della salute, infatti, siamo consapevoli dell’importanza della prevenzione. Rientra in quest’ottica la scelta di curare un blog e, più nello specifico, la voglia di mettere in guardia tutti i genitori dal pericolo del Cyberbullismo.
Partiamo dalla basi.
La definizione del Cyberbullismo
Le dinamiche tra i giovani sono molto complesse. Sono anni delicati in cui i caratteri si stanno formando e non sempre tutto fila liscio. Non a caso il fenomeno del bullismo esiste da sempre ed è stato registrato scientificamente da circa un decennio. L’arrivo dei social, però, ne ha cambiato la fisionomia trasformandolo in Cyberbulissmo che, secondo gli esperti, è;
Un atto aggressivo, prevaricante o molesto compiuto tramite strumenti telematici (sms, e-mail, siti web, chat, ecc.).
In sintesi, gli smartphone e i computer che i nostri figli usano continuamente possono anche diventare strumenti di violenza e causa di sofferenza.
I numeri del Cyberbullismo
Quello che deve destare l’attenzione dei genitori è che la crescita del fenomeno del Cyberbullismo è elevatissima. Lo dicono a gran voce questi dati:
- nel 2018, l’85,8% dei ragazzi tra 11 e 17 anni di età utilizza quotidianamente il telefono cellulare;
- il 72% dei ragazzi in quella stessa fascia di età naviga in Internet tutti i giorni;
- questa quota è cresciuta molto rapidamente passando dal 56,2 al 72,0% nell’arco di un quadriennio;
- le più frequenti utilizzatrici del cellulare e della rete sono le ragazze, l’87,5% delle quali usa il cellulare quotidianamente;
- il 73,2% accede a Internet tutti i giorni.
Non solo. Anche questo scatto dà modo di pensare:
- le vittime sono state il 22,2%;
- nel 5,9% dei casi si è trattato di azioni ripetute (più volte al mese);
- tra le 11-17enni si registra una quota più elevata di vittime;
- il 7,1% delle ragazze che si collegano ad Internet o dispongono di un telefono cellulare sono state oggetto di vessazioni continue tramite Internet o telefono cellulare contro il 4,6% dei ragazzi;
- circa il 7% dei bambini tra 11 e 13 anni è risultato vittima di prepotenze tramite cellulare o Internet una o più volte al mese, mentre la quota scende al 5,2% tra i ragazzi da 14 a 17 anni.
E’ nostro dovere sottoporre il quadro ai nostri soci.
I meccanismi del Cyberbullismo
Non solo numeri però. Il funzionamento del Cyberbullismo è semplice ma letale. E’ giusto che un genitore lo conosca per mettere in guardia i suoi figli:
- un giovane viene preso di mira (per body shaming o sexual activities);
- attraverso i social e le chat lo sfottò si trasforma in pubblico ludibrio;
- una massa indistinta del web si crea intorno alla vittima ed inizia ad insultarla;
- la vittima non regge alla vergogna e si toglie la vita o, comunque, compie un gesto stupido.
E’ tutto confermato nel racconto, ormai di dominio nazionale, della madre di Carolina che è stata la prima vittima riconosciuta del Cyberbullismo:
Carolina ha 14 anni quando durante una festa beve troppo e perde conoscenza. Un gruppetto di ragazzi l’accerchia nel bagno, simulando atti sessuali su di lei, sempre più espliciti. Mentre la molestano, filmano la scena e le immagini finiscono su Internet. Nel momento in cui il video diventa virale, per Carolina inizia l’incubo: insulti e minacce, molti provenienti da persone che neanche conosce.
Lei, l’amica di tutti, sempre sorridente ed entusiasta, si trova al centro di un’attenzione morbosa. Un peso insostenibile da sopportare, quelle ingiurie e quei commenti impronunciabili mettono in dubbio la sua reputazione. Il dolore e la sofferenza, tutt’altro che virtuali, diventano insopportabili.
Prima di togliersi la vita, Carolina ha lasciato poche righe, nelle quali s’impegna a denunciare l’accaduto:
Le parole fanno più male delle botte. Ma a voi non fanno male? Siete così insensibili?
La gestione del tempo libero
Il miglior modo per proteggere i figli è passare del tempo con loro. Ritagliarsi degli spazi insieme, vivere a stretto contatto e dialogare è la strada giusta per farli sentire amati. Se un ragazzo rimane vittima di Cyberbullismo, deve sentirsi a suo agio nel parlarne con i genitori.
Anche la gestione del tempo libero la possiamo curare noi per i nostri soci con le iniziative per stare assieme ed divertirsi con i nostri passatempi preferiti.
Proprio per venire incontro a tante sollecitazioni dei soci in tal senso, Cassa Mutua ha salutato la nascita dell’Associazione Cassa Mutua Tempo Libero.