
C’è una ragione se siamo passati, nel corso della storia, dal politeismo al monoteismo. Prima le divinità erano legate agli eventi naturali di cui non si conosceva spiegazione: fulmini, fuoco, ghiaccio. Man mano che la Scienza è progredita ed ha trovato spiegazione ad ogni passaggio, le divinità sono passate nel dimenticatoio. Dopo vent’anni del nuovo millennio, solo un grande mistero è rimasto integro: la morte. Non si sa cosa accade ma alcune informazioni iniziano ad arrivare. Entrando nel pratico, ecco cosa succede al cervello prima di morire.
I processi cerebrali durante il decesso
Cosa avviene all’interno del nostro cervello quando stiamo per esalare l’ultimo respiro? Quali ricordi tornano alla mente negli ultimi minuti della nostra vita? Domande profonde e complesse, quesiti che hanno sempre affascinato gli studiosi e ai quali proprio di recente un team internazionale di neuroscienziati della University of Louisville coordinati dal Dr. Ajmal Zemmar è riuscito a fornire per la prima volta una risposta scientifica.
Lo studio
Cosa succede al cervello prima di morire lo spiega lo studio pubblicato sulla rivista scientifica Frontiers in Aging Neuroscience in cui il team stava curando un paziente di 87 anni affetto da epilessia:
All’uomo era stata fatta una elettroencefalografia che inaspettatamente ha consentito agli scienziati di registrare per la prima volta in assoluto l’attività celebrale di un cervello morente poco prima della morte del paziente avvenuta per infarto.
I neuroscienziati hanno osservato cosa succedeva al cervello dell’uomo nei 30 secondi prima e dopo che il suo cuore ha smesso di battere, notando dei cambiamenti significativi delle oscillazioni neurali – o onde cerebrali – di tipo gamma che sono coinvolte nel sogno, nella concentrazione, nell’elaborazione delle informazioni ed in altre funzioni cognitive, come se all’interno del cervello del paziente stessero avvenendo tanti flashback che stavano riportando alla memoria ricordi passati.
La spiegazione
Cosa succede al cervello prima di morire lo spiegano i ricercatori con queste parole:
Attraverso le oscillazioni cerebrali generate e coinvolte nel recupero della memoria, il cervello potrebbe riprodurre un ultimo ricordo di eventi importanti avvenuti nel corso della vita appena prima della morte, simili a quelli che si verificano nelle esperienze di pre-morte.
E’ quanto afferma il Dr. Zemmar che ipotizza anche un flusso di ricordi, come un riassunto della vita, che il paziente sembrerebbe rivivere prima di morire, forse come una sensazione di calma e tranquillità che precede il buio.
Le conseguenze
Ora che questa ricerca su cosa succede al cervello prima di morire è stata pubblicata? Le scoperte fatte sono sensazionali e danno vita a nuove interessanti quesiti sull’argomento come:
- Quando considerare il nostro corpo deceduto se il cervello è ancora in funzione?
- L’attività cerebrale prosegue durante la donazione degli organi e simili?
- E’ possibile prevedere quale sarà il proprio riassunto di vita?
La ricerca dimostra che, anche dopo la cessazione del flusso sanguigno cerebrale, l’attività gamma dell’emisfero sinistro prosegue. Perciò si staglia, a tutti gli effetti, come un nuovo punto di partenza per la ricerca della neuroscienza.
La testimonianza di morte
“Tirarono fuori la mia ragazza e li sentii dire. Lei è viva e forse ha solo le ginocchia frantumate. Per il ragazzo non c’è nulla da fare. Guardai e vidi che estraevano l’altro me dal posto di guida e mi sistemarono prima per terra su un lenzuolo e poi steso su una barella e coprirono quell’uomo… me stesso ma ancora non mi rendevo conto, con un lenzuolo.
Dopo sistemarono la barella in ambulanza e anche la mia ragazza che gridava dal panico seduta accanto a me. Salii anch’io assieme ad un infermiere sulla ambulanza e partimmo. Io ero vivo e stavo bene e non comprendevo nulla del motivo perchè il mio corpo dovessero trattarlo in un modo mentre io stavo bene. Non mi ero ancora reso davvero conto che io ero morto. Dichiarato morto all’impatto. Ma io, Fulvio (e puntò il suo indice verso di sé più volte guardandomi come dire… ma nessuno capiva nulla…) invece ero vivo e stavo bene. Camminavo ero salito senza problemi sulla ambulanza, vedevo me stesso…
Poi ad un certo momento tutto quanto cambiò. In pochi istanti il mondo che avevo conosciuto era scomparso e mi trovai immerso come in una piscina dalle acque strane, in cui potevo respirare… ma non so se era respiro non te lo so spiegare…
La corrente d’acqua mi portava verso un punto molto luminoso che si avvicinava rapidamente. Difficile descrivere sai, le cose che sentivo e vedevo erano del tutto diverse e faccio fatica a trovare le parole. Era una luce fortissima ma nonostante questo potevo guardarla senza che mi abbagliasse. Quando fui davanti alla luce vidi che essa proveniva da qualcuno che era dentro la luce. La luce lui la emanava. Era lui la luce ma la luce non era lui. Difficile spiegare (gli suggerii: Come fosse un “Essere di luce”?) Bon bravo! Ecco, si!
E poi? Chiesi io…
E poi e poi… ero la e sentivo che la persona dentro la luce mi poteva vedere dentro tutto. Tutto quello che ero che avevo fatto e vidi tante cose della vita che avevo dimenticato. Insomma non mi parlava ma mi stava mostrando tutto quello che ero che ero stato. Non avevo nessuna possibilità di nascondermi ma nemmeno ne sentivo il bisogno. Sentivo che mi capiva, ma non riesco a spiegarti…
No, no, gli dissi… ti spieghi benissimo… e dentro mme passavano tutti gli esempi che Moody aveva riportato e pensai: Ma allora è tutto vero, identico…
Fulvio riprese a dire: Poi sentii una domanda. Non era voce, ma era voce non saprei: la domanda era dentro di me: Non veniva da me: Una voce autoritaria ma senza un tono di accusa.
“ Hai cercato di conoscere?”
Come.. cosa… e sentii che mi chiedeva se avevo cercato Dio e non potevo mentire perchè sentivo che Lui sapeva già tutto.
Risposi… Non so.. non ho dato spazio credo… E poi l’altra domanda. Come una mazzata… non che mi bastonasse: la domanda era una mazzata per me che avevo 20 anni e non capivo niente della vita… mi chiese : “Hai amato?”Rimasi come senza parole e capii che la mi giocavo tutto e vedevo che no… non avevo amato abbastanza, nessuno in pieno… forse.. e risposi: “Non so, forse.. non ho avuto il tempo!”
Allora l’Essere di luce mi disse dentro perchè la voce entrava dentro me senza un suono esterno:
“Avrai ancora un tempo”
E là Maurizio – mi disse – accadde la cosa più bestia (parole sue…) che potesse . Mi trovai a precipitare in un istante dentro il mio corpo. Dolori che non auguro nemmeno a un assassino. In quel momento capivo tutto. Ero morto ma il mio io esisteva e mi ero incontrato con lui… Lassù.
E con l’indice indicò in alto, muovendo la mano tre o quattro volte.
Quando si ritrovò nel suo corpo si agitò e le persone i medici gli infermieri che avevano sistemato la sua“