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Consulta Professioni Sanitarie

La sanità italiana è un’eccellenza. Le polemiche stanno a zero quando si parla di preparazione del nostro personale e di modello assistenzialistico secondo cui è fruibile. Una bella soddisfazione che non deve assopire la voglia di migliorarsi sempre. Quella che, infatti, è ancora una zona grigia è l’aspetto manageriale ed organizzativo degli operatori. Ecco perché l’inizio di quest’anno è visto con grande entusiasmo. Il 1 gennaio 2020 è stata istituita la Consulta Permanente delle Professioni Sanitarie. Vediamo più nel dettaglio di cosa si tratta.

Le dichiarazioni del Ministro Speranza sulla consulta

Lo status quo della consulta delle professioni sanitarie lo racconta il Ministro stesso con queste parole:

Ho appena firmato il decreto che istituisce la Consulta Permanente delle Professioni Sanitarie e Socio-sanitarie. Un luogo di dialogo, ascolto e confronto tra medici, infermieri, farmacisti e professionisti della salute. È anche così che si migliora il Servizio Sanitario Nazionale.

Si tratta, quindi, di uno strumento ideale per far dialogare meglio le parti tra loro. Solo attraverso il confronto ci sarà modo di mettere davvero a nudo i difetti del settore sanitario e di trovare le soluzioni per azzerarli.

La reazione degli Ordini Medici alla Consulta

Se lo storico tallone d’Achille della salute italiana è il marketing, la novità dell’imminente nascita della Consulta Permanente delle Professioni Sanitarie non può che far piacer anche agli Ordini dei Medici che sul tema dichiarano:

Salutiamo con estrema soddisfazione e orgoglio la firma del Ministro della Salute Roberto Speranza sul Decreto che istituisce la Consulta delle Professioni sanitarie e sociosanitarie. Oggi si apre una nuova stagione, che vede nel dialogo tra le Professioni il reticolato su cui far prosperare e fiorire il nostro Servizio Sanitario Nazionale, e nell’espressione della sussidiarietà degli Ordini la piena garanzia dei diritti dei cittadini.

Sul tema aggiunge il suo pensiero anche il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo) Filippo Anelli spiegando ai media che:

è giunto il momento di lasciarci alle spalle un periodo di conflittualità fra le professioni, per affrontare una modalità nuova e costruttiva che trovi nel team, nella sinergia, la maniera più efficace di tutelare il diritto alla salute dei cittadini. È necessario assicurare l’integrazione e l’interdipendenza virtuosa dei diversi profili e delle peculiari competenze professionali che concorrono all’ottimale organizzazione dei servizi assistenziali da garantire ai cittadini in maniera uniforme e omogenea sul territorio nazionale.

La Consulta delle Professioni Sanitarie secondo gli Ordini Farmacisti

Tra le diverse voci del coro circa l’arrivo della Consulta Permanente delle Professioni Sanitarie in Italia merita attenzione anche l’opinione della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (Fofi) che, attraverso il Presidente Andrea Mandelli, dice:

E’ un passo importante per aprire una nuova fase della governance dell’assistenza sanitaria, che si allontani dalla logica economicista e si basi sulla ricognizione effettiva dei bisogni e delle criticità del Servizio sanitario, confrontandosi con i professionisti della salute che ogni giorno cercano di rispondere nel modo migliore alla domanda di cure e assistenza dei cittadini. La Federazione rivolge un plauso al Ministro della Salute, Roberto Speranza, per la sua politica volta al massimo coinvolgimento di tutti gli attori della tutela della salute, così come era stato richiesto anche nel corso dell’Assemblea nazionale delle professioni sanitarie il 23 febbraio 2019. La Federazione, i farmacisti italiani, offrono fin d’ora la massima collaborazione al Ministro per quella che ci auguriamo sia una stagione di rinascita del nostro Servizio sanitario.

La Consulta delle Professioni Sanitarie secondo gli Ordini Infermieri

E la categoria degli infermieri cosa pensa della Consulta Permanente delle Professioni Sanitarie? Lo svela Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI) con queste parole:

Bene la Consulta delle professioni, ma il ministro vigili perché tutti siano protagonisti allo stesso modo e con gli stessi diritti. Apprezzabile, condivisibile e necessario lo sprint del ministro della Salute Roberto Speranza che passando dalle parole ai fatti ha dato gambe alla Consulta delle Federazioni degli ordini professionali. L’idea conferma ancora una volta l’attenzione del ministro al tema delle professioni sanitarie e ci trova naturalmente e inequivocabilmente d’accordo. Quello che ci aspettiamo ora da questa Consulta è la sua capacità di permettere finalmente l’innovazione che serve nelle politiche professionali sanitarie, con la valorizzazione e il rafforzamento delle competenze di ciascuno, acquisite ormai da oltre un quarto di secolo nelle università, con le lauree, i master e i dottorati di ricerca, i ruoli di docenza, con una formazione capillare insomma, ognuno nel suo ruolo, per far crescere davvero il Servizio sanitario nazionale. Ci aspettiamo però una Consulta che veda tutti protagonisti e allo stesso modo senza professioni di serie A e serie B, con un ministero e il suo ministro a garanzia di tutto questo.

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Se anche tu sei un lavoratore del settore della sanità, sarai di certo felice per il decreto sulla Consulta Permanente delle Professioni Sanitarie. Sarai ancor più felice dei diversi strumenti che abbiamo per rendere più facile la vita di chi opera nella salute attraverso:

  • Prestiti;
  • Borse di studio per i figli;
  • Convenzioni.

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