
Noi di Cassa Mutua Lazio ci occupiamo di salute da 70 anni. E’ il nostro mondo ed è qua che sappiamo fare la differenza. Lo sanno bene i nostri soci a cui rendiamo la vita più facile ogni giorno. Massimo impegno per cercare le novità più utili in tal senso e massima allerta sui possibili scenari futuri.
Uno di questi è legato alla chirurgia con realtà aumentata, che non è un film di fantascienza ma già una solida realtà. Quello che potrà arrivare da questo nuovo filone tutto da percorrere non è dato saperlo ma le premesse sono davvero molto interessanti. Ecco come legheranno presto benessere e tecnologia.
La chirurgia con realtà aumentata
La tecnologia può fare molto per la nostra salute. Nello specifico, la chirurgia con realtà aumentata sta facendo passi da gigante. Ora è possibile entrare in sala operatoria col visore da realtà aumentata. Lo ha fatto un medico che ha eseguito un intervento mentre indossava una sorta di occhiale 3D in grado di mostrare, accanto agli elementi reali, anche oggetti virtuali essenziali per dare informazioni in più sul paziente e guidare l’operazione.
Dalla vena che pulsa fino alla linea esatta su cui fare l’incisione ogni cosa si può includere. La chirurgia con realtà aumentata è stata provata al Policlinico Sant’Orsola di Bologna, dove l’équipe di dottori impegnati nel progetto ha portato a termine un intervento maxillo-facciale che consisteva nel riposizionamento della mascella e della mandibola di una paziente, così da ripristinare le funzionalità del morso.
Cos’è il Vostars
La grande novità di quest’intervento di chirurgia con realtà aumentata si chiama Vostars, cioè Video-optical see-through augmented reality system. Tecnicamente si tratta di un dispositivo all’avanguardia messo a punto da un team europeo formato da scienziati e tecnici di quattro paesi diversi e coordinato dall’Università di Pisa.
Spiega cos’è il Vostars l’ingegnere biomedico al Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’ateneo pisano Vincenzo Ferrari con queste parole:
Finora la realtà aumentata non è stata sfruttata appieno in sala operatoria. I visori in commercio rendono disponibili direttamente nel campo visivo alcuni contenuti digitali, come l’immagine tridimensionale dell’organo da operare. Queste immagini virtuali, ottenute dagli scanner radiologici (ad esempio tac e risonanza magnetica) vengono visualizzate dal medico prima dell’operazione per aiutarlo nella preparazione dell’intervento.
Non era mai accaduto, però, che un visore fosse usato per guidare il vero e proprio atto chirurgico, a causa della difficoltà per il nostro occhio nel mettere a fuoco gli oggetti reali e virtuali contemporaneamente”. Le eventuali informazioni aggiuntive, fino a oggi, dovevano essere riportate su un monitor esterno obbligando così il medico a spostare lo sguardo e la concentrazione da una parte all’altra.
Vantaggi di usare la chirurgia con realtà aumentata
Sempre l’Ing. Ferrari illustra come sono cambiate le cose in sala operatoria col visore:
Abbiamo dovuto risolvere il problema della coordinazione occhio-mano e della coerenza tra immagine reale e virtuale temporalmente, spazialmente e in termini di messa a fuoco.
Se il chirurgo deve seguire una linea di taglio virtuale, questa deve apparire nel posto giusto e al momento giusto. Grazie a una videocamera il visore combina le immagini di fronte al chirurgo con le immagini radiologiche del paziente e fa in modo che le due restino perfettamente coerenti e a fuoco. Inoltre il visore può diventare trasparente permettendo al chirurgo di scegliere quando passare dalla vista mediata dalla videocamera a quella naturale.
I possibili scenari futuri della chirurgia con realtà aumentata
Cosa aspettarsi? Quali saranno le prospettive della chirurgia con realtà aumentata? Secondo gli specialisti, il nuovo sistema permetterà una riduzione dei tempi degli interventi e un aumento della precisione. Il dottor Giovanni Badiali del Policlinico di Bologna afferma che:
Prima dell’operazione abbiamo visualizzato nella realtà aumentata l’anatomia di scheletro, teschio, mascella e linea di taglio. Poi il visore ha consentito di visualizzare una linea tratteggiata in 3D direttamente sull’osso della paziente, mostrando il percorso da seguire.
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