
Che caos in queste ore in Italia con i vaccini per il Covid-19. Un po’ dalla lontana divisione tra Guelfi e Ghibellini è partita una battaglia di pro e contro inasprita chiari casi di decessi ma non ancora ufficialmente collegati alla somministrazione. Al momento nell’occhio del ciclone c’è AstraZeneca che è stato accusato da più parti di avere troppi effetti indesiderati e, al momento, è anche stato sospeso in Europa. E chi ha già avuto la prima dose cosa deve fare? E i prenotati? Cerchiamo di fare chiarezza su questo scottante tema.
Le dichiarazioni di Speranza
Gli italiani hanno paura. Chi ha già avuto la prima dose di AstraZeneca non sa se avrà la seconda ma, soprattutto, se vale la pena averla. Non poteva non intervenire sul tema il Ministro della salute Speranza che, in merito, ha detto:
Chi ha fatto già il vaccino AstraZeneca non ha ragione di essere preoccupato, questa è una pausa solo precauzionale. I vaccini sono e restano l’arma fondamentale con cui uscire da questi mesi difficili. Quando emergono fatti nuovi come ieri è giusto fermarsi per fare una verifica, questo deve aumentare fiducia dei cittadini.
Riguardo alla situazione del vaccino Covid in Italia il Ministro ha spiegato:
Siamo ancora in una situazione non semplice ma una svolta è vicina. A incidere sui numeri è stata la variante inglese e abbiamo ancora una fase non semplice ma abbiamo strumenti che prima non avevamo e in questo momento in Italia abbiamo fatto quasi 7 milioni di vaccinazioni. Quindi dobbiamo essere molto prudenti nella gestione delle prossime settimane perché dobbiamo piegare la curva, ma voglio dare anche un messaggio di fiducia perché abbiamo gli strumenti per uscire da questa stagione.
Le morti sospette legate ad AstraZeneca
L’ultima denuncia, in ordine di tempo su un possibile decesso causato da AstraZeneca, è quella dei parenti della 54enne Sonia Battaglia. La donna lotta tra la vita e la morte all’ospedale del Mare di Napoli, ricoverata in terapia intensiva dopo una dose del lotto ABV5811, lo stesso del docente biellese. Non aveva patologie pregresse, come dicono i familiari:
E’ sempre stata sana come un pesce e anche dopo il vaccino sembrava stesse bene. Due giorni dopo ha avuto la febbre, dormiva in continuazione, non riusciva a parlare fino a diventare “totalmente immobile”.
Anche Stefania Maccioni, docente di lettere alla scuola media di Cerveteri, aveva ricevuto un vaccino del lotto ABV5811. L’iniezione il 25 febbraio a Santa Marinella, poi sono iniziati i problemi. Il fratello ha raccontato:
Ha iniziato a sentirsi male e ad avere forti emicranie, fino a essere ricoverata in coma il 7 marzo al Gemelli dove è morta il 9 marzo.
Il lotto ABV5811 di AstraZeneca è stato il secondo a finire sotto sequestro dopo l’ABV2856, bloccato nei giorni scorsi in seguito alla morte del sottufficiale della Marina militare Stefano Paternò in Sicilia. Sulla vicenda indaga la procura di Siracusa. Aperta un’inchiesta anche sui decessi di Davide Villa, il poliziotto dell’Anticrimine di Catania morto il 7 marzo, 12 giorni dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca, e del maresciallo Giuseppe Maniscalco, 54 anni, morto per infarto a Trapani oltre 48 ore dopo la somministrazione del vaccino. L’autopsia avrebbe escluso qualsiasi nesso tra il decesso e il vaccino, ma il procuratore Maurizio Agnello ha comunque disposto ulteriori accertamenti istologici.
Cosa dicono le istituzioni
La sospensione di AstraZeneca sarà riassorbita secondo fonti di Palazzo Chigi che in merito specificano:
A seguito della sospensione temporanea delle somministrazioni di AstraZeneca, sono stati effettuati approfondimenti da parte della struttura del Commissario straordinario per l’emergenza Covid Figliuolo. La durata della sospensione sarà di circa 4 giorni fino al pronunciamento di Ema e Aifa. In caso di riprese delle somministrazioni dal 18 marzo, il rallentamento sarà riassorbito nell’arco di un paio di settimane grazie anche all’incremento del vaccino Pfizer.
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi, dopo aver sentito il Presidente francese Emmanuel Macron sul caso AstraZeneca e sul recente blocco dei vaccini in via precauzionale, ha fatto sapere che dopo giovedì 18 marzo, quando arriveranno le conclusioni delle analisi condotte dall’Ema, si riprenderanno le vaccinazioni se i dati saranno positivi, così come si apprende da prime indiscrezioni. Le evidenze scientifiche raccolte, infatti, sarebbero incoraggianti.
La paura è tanta ma anche i l rischio di fake news e di strumentalizzazione. La gente deve capire che dietro a vaccini c’è studio e professionalità. Il rischio zero non esiste, non potrebbe nella natura delle cose, ma bisogna riconoscere l’enorme lavoro veloce che i ricercatori hanno svolto per trovare una soluzione perfettibile ma concreta a quello che, senza dubbio, rimarrà nei libri di storia come uno dei momenti più bui e difficili dell’umanità.
Sarà nostro compito e dovere tenere informati i nostri soci sull’evoluzione del vaccino AstraZeneca.