
Il benessere delle persone passa anche e soprattutto dal luogo in cui si vive che incide sugli stili di vita e sullo stress generato. Città trafficate e inquinate, per esempio, minano i nervi e i polmoni, senza contare il tremendo e annoso problema dei rifiuti tossici che rende veleno puro il cibo che crediamo essere un capolavoro della dieta mediterranea. Ecco perché molti ricercatori s’impegnano a studiare la qualità della vita in Italia, soprattutto per quelle categorie fragili come bambini e anziani che più necessitano di tutela “dall’alto”.
Le classiche sulla qualità della vita
Che numeri ci sono sulla qualità della vita dei bambini, giovani e anziani? In sintesi, chi vive meglio e dove? Rispondono ai quesiti tre nuove classifiche “generazionali”, ognuna composta da 12 parametri, stilata da Il Sole 24 ore, che misurano la vivibilità dei territori per ogni fascia di età.
Non stupisce affatto che si conferma in piena regola il ritardo generale del Mezzogiorno, ma, entrando nel vivo dei singoli primati, ci sono delle curiosità molto interessanti. Tutto parte dalla classica graduatoria di fine anno e poi, come dicevamo, si declina in queste 3 tre nuove classifiche “generazionali”.
Come sono costruite le classifiche
Gli indicatori della qualità della vita sono stati selezionati per evidenziare particolari aspetti che influenzano la qualità della loro vita:
Ad ogni parametro è stato assegnato un punteggio per ciascuna provincia da 0-1000. E la classifica finale è il risultato della media dei punteggi conseguiti. I tre nuovi indici documentano la capacità delle istituzioni di mettere in campo servizi efficienti, le relative condizioni di vita, le lacune nei confronti dei più fragili e le aspettative dei più giovani.
Dove vivono meglio bambini, giovani e anziani
Il dato generale sulla qualità della vita è che sono meglio le piccole città a discapito di quelle più grandi:
Pesa, infatti, innanzitutto, la pressoché totale assenza delle grandi aree metropolitane (così come il ritardo generale del Mezzogiorno che nelle tre graduatorie si trova quasi sempre il fondo) con l’eccezione di Bologna – già premiata lo per la Qualità della vita 2020 – che guadagna l’ottavo posto per benessere dei giovani e il quinto per gli anziani.
Ravenna e Trento sembrano unire diverse generazioni: entrambe sono le più attrattive rispettivamente per i giovani e per gli anziani (Ravenna è seconda) ed entrambe sono nelle top ten anche delle altre due categorie. E negli ultimi cinque anni, in queste due province, la popolazione giovane, tra i 18 e i 35 anni, risulta in lieve crescita.
Tra i criteri scelti per valutare la qualità della vita dei ragazzi sono stati presi in esame anche questi:
- gli spazi sportivi all’aperto
- i bar e le discoteche in rapporto alla popolazione
- i concerti
- i canoni medi di affitto
- il numero di laureati
- i tassi di disoccupazione e imprenditorialità giovanile
- l’età media al parto
Alcune città ideali sulla qualità della vita
Ravenna è quarta alla voce “aree sportive all’aperto” e quinta per le discoteche, settima per saldo migratorio e 27esima per canoni di locazione.
Cagliari, invece, mentre è prima per numero di pediatri attivi e offre uno dei rapporti migliori tra retta dell’asilo nido e reddito medio dichiarato, scende al 71° posto (sul totale delle 107 province) per qualità della vita dei giovani e al 25° per gli anziani.
Tornando alle grandi città, Milano e Roma – per esempio – appaiono solo nella top ten dedicata agli over 65, trainate dagli importi medi delle pensioni. Per i bambini, invece, si piazzano rispettivamente 42esima e 18esima, penalizzate dal ridotto spazio abitativo (a Milano 50 mq in media per famiglia) e arrivano al 76° e 106° posto per i giovani, anche a causa delle difficoltà di accesso alla casa ben rappresentate dagli affitti troppo elevati (la cui incidenza a Roma supera il 60% sul reddito medio dichiarato).
Male per i giovani anche Napoli (103esima), dove si aggiungono le performance negative nel tasso di disoccupazione giovanile e nella minore incidenza di laureati.
Le diseguaglianze della qualità della vita
Secondo queste classifiche sulla qualità della vita, inoltre:
A colpire è il numero medio di studenti per classe, che varia dai 14 di Trieste ai 25 di Parma. A conferma della scarsa propensione dei giovani a mettere su famiglia, inoltre, il quoziente di nunzialità (più elevato a Bolzano, 3,2 ogni mille residenti) nel 2020 è crollato a causa delle restrizioni imposte per contenere i contagi. L’età media della madre al parto del primo figlio, infine, è risultata ovunque superiore ai 30 anni (più bassa a Siracusa, 30,7 anni).