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Ospedale del futuro

La sanità italiana sta affrontando una delle prove più dure di sempre con le terapie intensive piene e lo stato d’emergenza come stato di normalità. Eppure da una crisi si può uscire rafforzati, non a caso il significato ellenico del termine è “cambiamento”. Nasce da queste premesse culturali, l’intervista al Professor Afek, Direttore associato dello Sheba General Hospital a Tel Aviv, sull’ospedale del futuro.

L’ospedale del futuro

Il professor Arnon Afek , Direttore generale associato dello Sheba General Hospital a Tel Aviv, rilascia un’interessante intervista su come sarà l’ospedale del futuro al Corriere Salute. La riportiamo volentieri ai nostri soci per fornire una visione di quel che ci aspetterà nei prossimi anni.

Prof. Afek, pensa che esista l’ospedale “ideale”, un luogo dove l’efficienza, la sostenibilità e il pieno rispetto del paziente possano coesistere?

Assolutamente sì. In primo luogo, non c’è alternativa al contatto umano “compassionevole” in medicina. La proprietà curativa di questo particolare attributo non sarà mai sostituita dalla tecnologia e dovrebbe essere mantenuta nell’assistenza sanitaria in futuro. La tecnologia migliorerà notevolmente la sicurezza del paziente e l’accuratezza del trattamento, l’efficienza organizzativa e l’obiettivo di ridurre i costi. Implementare l’innovazione tecnologica consentirà agli operatori sanitari, ai medici e agli infermieri di avere più tempo per praticare una medicina di qualità con particolare attenzione alle competenze cliniche e comunicative».

 Secondo lei, quali saranno le caratteristiche principali dell’ospedale del futuro?

Allo Sheba Medical Center immaginiamo una città della salute che combini uno stile di vita sano e una tecnologia innovativa utilizzata per la medicina preventiva. La cura del paziente utilizzerà la telemedicina e il monitoraggio con dispositivi indossabili intelligenti, consentendo la previsione dei cambiamenti fisici e delle urgenze mediche. L’assistenza e il ricovero in ospedale saranno riservati alle malattie gravi acute che richiedano assistenza intensiva o chirurgia d’urgenza.

Nel marzo 2012, il Royal College of Physicians – la più grande istituzione medica della Gran Bretagna – ha pubblicato un nuovo rapporto intitolato “Future hospital: Prendersi cura dei pazienti medicalizzati”. L’ospedale del futuro è descritto come l’ospedale “senza muri”, nel quale c’è un riequilibrio tra le attività urgenti – da incoraggiare – e quelle pianificate; un ospedale che svolge la sua attività per tutta la settimana, non solo per l’emergenza; un ospedale dove i medici lavorano per una parte del loro tempo, sul territorio. È d’accordo?Dieci anni dopo, in che misura questi obiettivi sono stati raggiunti a livello globale? E in Israele?

Negli ultimi anni sono stati fatti molti progressi nella trasformazione dell’assistenza ospedaliera per acuti; tuttavia, i sistemi sanitari e i medici sono “conservatori” nel modo di pensare e lenti a cambiare. Abbiamo messo in campo molte risorse per promuovere la telesanità e sensibilizzare la comunità e stiamo assistendo a un aumento nel numero di visite in telemedicina e nell’utilizzo del monitoraggio a distanza, compresi il monitoraggio del glucosio per diabetici, il monitoraggio cardiaco per i pazienti cardiopatici e l’esame fisico utilizzando piattaforme di telemedicina Tytocare per i residenti delle strutture di assistenza a lungo termine. Israele soffre di una cronica mancanza di risorse nel sistema di ricovero in terapia intensiva e c’è urgente bisogno di accelerare progressi tecnologici che spostino le risorse verso i casi più complicati.

John Sharp, professore ad Harvard ed esperto di relazioni medico-paziente, ritiene che in futuro gli ospedali saranno ridotti a unità di emergenza e sale operatorie e di degenza post-chirurgica, mentre le malattie croniche saranno curate a casa con l’aiuto di telemedicina e sensori indossabili. Ha ragione?

Descrive una volta per tutte un sistema ideale in cui il ricovero ospedaliero che è in sé un fattore di rischio per le infezioni nosocomiali, cadute e delirio nelle persone anziane sarà riservato solo alle patologie gravi acute. La sfida del monitoraggio e della cura dei pazienti cronici a casa è sia una questione logistica a causa della carenza di medici, specialisti e infermieri, sia una sfida tecnologica perché alcune analisi sono disponibili solo negli ospedali. Si prevede che la tendenza a spostare l’assistenza cronica nella comunità aumenterà drasticamente nel futuro prossimo ma la popolazione più anziana pone una sfida speciale a molte di queste tendenze.

 L’assistenza sanitaria è costantemente alle prese con problemi di sostenibilità delle cure. Come si può combinare il bisogno di salute per tutti con i costi sempre più elevati della salute?

Israele dovrebbe servire da esempio per un sistema sanitario altamente efficiente. Il nostro Paese spende solo il 7,4% del suo Pil per l’assistenza sanitaria, ma abbiamo un sistema sanitario ottimo. Ciò avviene attraverso un’assicurazione sanitaria nazionale bassa che fornisce una copertura universale a tutti i cittadini di Israele. I fondi sanitari israeliani sono organizzazioni efficienti in concorrenza tra loro per i clienti attraverso il miglioramento della qualità dell’assistenza e del servizio e, in quanto organizzazioni senza scopo di lucro, mantengono un funzionamento efficiente.

 Parliamo di innovazione tecnologica: su cosa vi siete concentrati allo Sheba e quali risultati avete raggiunto? Quali sono i principali risultati in termini di salute della popolazione e risparmio sui costi?

Sheba è il più grande centro medico in Israele e tra i 10 migliori ospedali del mondo grazie ad una forte componente accademica clinica e di una infrastruttura che consentono la crescita dell’innovazione tecnologica. ARC è la nostra piattaforma di innovazione che consente la collaborazione in materia di ricerca e sviluppo tra medici e ricercatori dello Sheba, aziende tecnologiche all’avanguardia e università di alto livello in tutto il mondo. Focalizziamo la nostra ricerca sull’assistenza innovativa, i Pro (Patient reported outcome, che possiamo tradurre come misura di esito di una cura o di un qualunque servizio in ambito sanitario riportata direttamente dal paziente, ndr) e lo sviluppo di tecnologie all’avanguardia che utilizzano l’Intelligenza artificiale.

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