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Dieta mediterranea e emicrania

E’ ormai conclamato che un’azione di prevenzione e controllo sulla salute sia fondamentale per evitare l’insorgere di malattie gravi o per “prendere in tempo” ciò che non si può evitare. Ecco perché c’è stato un boom di screening ed ecco perché s’è molto parlato di stili di vita. Rientra in questa seconda voce l’impegnarsi ad avere una corretta alimentazione. Tra le tante opzioni, la nostra è indubbiamente tra le più complete e quindi più benefiche. Recenti studi aggiungono a questi noti meriti anche un nuovo link tra dieta mediterranea e emicrania. Vediamolo nel dettaglio.

La scoperta

Un recente studio condotto negli Stati Uniti ha dimostrato che gli acidi grassi omega-3 contenuti nel pesce e nella frutta secca (pilastri della dieta mediterranea) aiutano a ridurre la frequenza degli episodi di emicrania, soprattutto nelle donne.

Il disturbo dell’emicrania

Milioni di persone nel mondo soffrono di emicrania (le donne tre volte più degli uomini). Anche se negli ultimi anni sempre più cure sono state sviluppate contro questo problema, molte persone continuano a soffrirne, con conseguenze anche sulla qualità della vita. Una soluzione per la prevenzione di questo disturbo potrebbe arrivare dall’alimentazione:

Consumare pesce, frutta secca e semi (ricchi di acidi grassi omega-3 e omega-6) aiuterebbe a prevenire l’insorgenza del mal di testa, secondo uno studio.

La ricerca

Il nesso dieta mediterranea e emicrania ha basi solidi. Arriva da uno studio che ha coinvolto:

182 pazienti affetti da emicrania frequente (fra i 5 e i 20 episodi al mese) a cui è stata assegnata, casualmente, una di queste tre diete: nel primo regime alimentare è stata aumentata l’assunzione di omega-3 ma non quella di omega-6 (che è rimasta inalterata); nel secondo regime è aumentata l’assunzione di omega-3 e diminuita quella di omega-6; nella terza dieta i valori delle assunzioni di entrambi gli acidi grassi sono rimasti inalterati.

Le diete, fra loro, erano molto simili – l’unica differenza era rappresentata dal tipo di olio (o burro) utilizzato e dalla principale fonte di proteine (ad esempio pesce piuttosto che pollame o carne rossa). Tutti e tre i regimi alimentari sono stati seguiti dai pazienti per un periodo di 16 settimane.

I risultati

I dati raccolti alla fine del periodo di dieta hanno dimostrato che:

Sia il primo che il secondo regime alimentare hanno migliorato i livelli di ossiplipina (una molecola in grado di ridurre il dolore) rispetto alla terza dieta che non ha provocato nessun cambiamento, e quindi hanno ridotto significativamente la durata dell’episodio di emicrania (anche se non la sua frequenza).

Va detto che se il buongiorno si vede dal mattino, l’aver scoperto una connessione tra dieta mediterranea e emicrania è un’ottima notizia ma non ci si deve buttare a capofitto senza avere un approccio scientifico. Altre ricerche, infatti, devono ancora essere compiute per dimostrare l’effettiva efficacia dell’alimentazione nella riduzione dell’emicrania.

Oltre alle donne, poi, la ricerca va estesa anche nei bambini e nei ragazzi. Va indagato inoltre:

  • quali sono le fonti di acidi grassi più efficaci nella riduzione del disturbo;
  • se anche i vegetariani (che ovviamente non consumano pesce) possono usufruire dei vantaggi di una dieta ricca di omega-3 assumendoli da fonti esclusivamente vegetali.

La verità è che un approccio olistico della salute, dove si deve vedere il quadro come un grande puzzle in cui ogni pezzo concorre a creare la scena, è sempre più concreto. Dieta mediterranea e emicrania è solo un passaggio in tal senso dove diventa importante per tutti, anche per i nostri soci, iniziare a fissare il concetto che non bastano le medicine efficaci, non fare sport né mangiare sano ma tutto questo e altro per avere un benessere duraturo e solido.

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