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Causa di obesità infantile

I giovani e i giovanissimi soffrono di obesità. E’ un problema serio e crescente che va ben oltre l’estetica. La ragione va cercata in più anfratti e non si deve cadere nell’errore di sottovalutare il tema. Portarsi appresso troppi chili di troppo affatica il fisico e il cuore nello specifico e genera problemi sociali con i coetanei che, nei peggiori dei casi, sfociano in depressione acuta. Ecco perché si continua a finanziare la ricerca e quel che emerge scoperchia un vaso di Pandora francamente inquietante. Una ricerca recente ha svelato la prima causa dell’obesità infantile. Ogni genitore dovrebbe conoscerla.

La principale causa dell’obesità infantile

Per mettere in luce il tema di quale sia la causa dell’obesità infantile partiamo dai numeri. Le statistiche dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) mostrano che l’obesità colpisce oltre il 40% degli aolescenti americani, esponendoli a un rischio più elevato di:

  • malattie cardiache
  • ictus
  • diabete di tipo 2
  • alcuni tipi di cancro

Ecco perché sono state stilate le linee guida dietetiche per gli americani 2020-2025 dell’USDA le quali ci dicono che:

Per perdere peso occorre ridurre il numero di calorie ingerite, e aumentare la quantità spesa attraverso l’attività fisica.

Questo approccio alla gestione del peso si basa sul modello del bilancio energetico, che afferma come l’aumento di peso sia causato dall’ingerire più energia di quanta ne consumiamo. Nella società moderna, d’altronde, i ragazzi sono circondati da cibi elaborati altamente appetibili, pesantemente commercializzati ed economici:

E’ troppo facile per un teen-ager mangiare più calorie di quelle di cui ha bisogno, uno squilibrio che è ulteriormente esacerbato dallo stile di vita sedentario davanti ai computer e device.  Questi fattori sono le cause principali dell’aumento del numero degli obesi.

Lo studio

Tutto questo discorso parte da una ricerca, pubblicata su The American Journal of Clinical Nutrition, in cui, per individuare una causa dell’obesità infantile, ci si impegna ad elaborare un modello alternativo per gestire meglio l’aumento di peso, come il carboidrato-insulina, considerato come una nuova strada per strategie di gestione del peso più efficaci e durature.

Cos’è il modello carboidrati-insulina

In contrasto con il modello del bilancio energetico, ci dice che:

L’eccesso di cibo non è la causa principale dell’obesità infantile. Al contrario, il modello carboidrati-insulina attribuisce gran parte della colpa dell’attuale epidemia di obesità ai moderni modelli dietetici caratterizzati da un consumo eccessivo di alimenti ad alto carico glicemico: in particolare, carboidrati trasformati e rapidamente digeribili. Questi alimenti causano risposte ormonali che modificano radicalmente il nostro metabolismo, determinando l’accumulo di grasso, l’aumento di peso e, di conseguenza, l’obesità.

Semplificando il discorso, significa che, quando mangiamo carboidrati altamente trasformati, il corpo aumenta la secrezione di insulina e sopprime la secrezione di glucagone. Questo, a sua volta, segnala alle cellule adipose di immagazzinare più calorie, lasciando meno calorie disponibili per alimentare i muscoli e altri tessuti metabolicamente attivi. Il cervello percepisce che il corpo non riceve abbastanza energia, il che, a sua volta, porta a sensazioni di fame. Inoltre, il metabolismo può rallentare nel tentativo del corpo di risparmiare carburante. Pertanto, tendiamo a rimanere affamati, anche se continuiamo ad aumentare il grasso in eccesso.

Le conclusioni

Qual è dunque la causa principale dell’obesità infantile? Per comprendere l’epidemia di obesità, è necessario considerare non solo quanto stiamo mangiando, ma anche come i cibi che mangiamo influenzino i nostri ormoni e il nostro metabolismo.

L’adozione del modello carboidrati-insulina, rispetto al modello del bilancio energetico, ha implicazioni radicali per la gestione del peso e il trattamento dell’obesità. La filosofia di fondo di questa nuova strada è la seguente:

Piuttosto che spingere le persone a mangiare di meno, è meglio far mangiare bene. La prima ipotesi, infatti, è una strategia che di solito non funziona a lungo termine. Il modello carboidrati-insulina suggerisce quindi un altro percorso che si concentra maggiormente su ciò che mangiamo, cioè sulla qualità del cibo ingerito.

Va da sé che i prodotti dei fast-food e tutta la macro-area del junk-food siano dentro alla risposta sulla causa principale dell’obesità infantile. Non si tratta di non far mangiare patatine fritte perché fanno ingrassare ma perché fanno male al fegato e minano il corretto funzionamento del corpo. I nostri figli meritano un futuro migliore che passa anche da una sana gestione dell’alimentazione la quale porterà, studi alla mano, ad una salute migliore e alla scomparsa graduale di disturbi che ora sono all’ordine del giorno. Invertire marcia, quindi, è un gesto d’amore che va oltre il volere un figlio bello. Si tratta di insegnargli ad allungare l’aspettativa e la qualità del suo tempo di vita.

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